Un terremoto inatteso, il Parma cade - malamente - in casa e la proprietà sceglie di sollevare dall'incarico Apolloni, tecnico ducale. Non l'unico ribaltone, fuori anche il d.s Minotti, una rottura netta, un malcontento che esplode dopo la sconfitta con il Padova. Una decisione in cantiere da tempo, sotto la lente d'ingrandimento le prestazioni della squadra, quasi mai all'altezza di investimenti e categoria. 

Una settimana dopo - poco più - prende parola Nevio Scala. L'ex presidente - l'addio dopo la decisione di esonerare Apolloni e di salutare Minotti, i suoi uomini - prende parola ai microfoni di Radio Rai. Il malessere di Scala - gialloblu da una vita - è evidente. La delusione si fonde con la rabbia, l'accusa alla società è forte e decisa. Scala - personaggio di un calcio vecchio stile - fa un passo indietro, nel rispetto della parola e di un'idea. 

"Dopo due mesi e mezzo, la squadra non dava prestazioni di altissimo livello ma era a quattro punti dalla vetta. La proprietà ha invece deciso di esonerare l'allenatore, che è stata una mia scelta, senza nemmeno consultarmi. Così, dopo due minuti, ho detto che non era questo il modo di affrontare una situazione difficile e ho lasciato la palla ad altri".

Il ricordo del progetto ducale è dolce, Scala ripercorre le tappe della rinascita, una rinascita per la gente e con la gente. La squadra nelle mani del popolo, il popolo all'interno della squadra. Un sogno che va a cozzare con la rivoluzione attuale. 

"Abbiamo fatto un progetto straordinario, coinvolgendo la gente con un calcio pulito e trasparente, senza la logica del risultato immediato. Questo è venuto meno ed anche io mi chiedo il perché. Di questo sono deluso e rammaricato, è stato bello sognare con un progetto condiviso. Quello che mi dispiace è il silenzio dei magnifici sette".

In chiusura, un augurio. La seconda sconfitta consecutiva - 2-1 con l'Ancona - spedisce il Parma all'ottavo posto, a cinque punti dalla coppia Pordenone - Reggiana. Il 69enne di Lozzo Atestino spinge il club ad una pronta risalita.

"Ora auguriamoci che il Parma arrivi in Serie A il più presto possibile: mi sono lasciato coinvolgere nel progetto, abbiamo speso in energie ed emozioni. C'è un po' di amarezza, ma la vita continua".