La Fiorentina di Paulo Sousa è probabilmente una delle delusioni di questi primi mesi di stagione, se non altro alla luce di quello che la squadra era stata in grado di mostrare alla prima stagione sotto la guida dell'allenatore portoghese. Davide Astori, in un'intervista al Corriere Fiorentino, prova a spiegare quelli che sono i motivi di questa differenza di rendimento.
Il difensore sembra avere le idee abbastanza chiare: "Le scorie della scorsa stagione? Ci è rimasta magari qualche preoccupazione o timore. Soprattutto però a rallentarci sono stati i tanti cambiamenti dovuti proprio al fatto che dovevamo provare qualcosa di diverso. Fin dal ritiro abbiamo provato nuovi moduli e poi abbiamo perso giocatori come Alonso, Pasqual, Roncaglia, Kuba: gente d’esperienza pronta per questo campionato. Al loro posto sono arrivati giocatori che sicuramente hanno potenziale come Maxi, Milic, Diks e Hagi che devono adattarsi al calcio italiano." Astori, invece, è rimasto e potrebbe essere uno dei leader della squadra: "In una squadra ci sono molti modi di esserlo. Serve il giusto equilibrio tra tante personalità. Il con il tempo sento sempre più responsabilità."
Gli obiettivi, comunque, non possono cambiare rispetto allo scorso campionato, quindi non si può prescindere dall'Europa: "Quello minimo deve essersi consolidarsi in Europa. L’anno scorso abbiamo subito troppo il peso delle responsabilità, la Champions sulla carta non è nelle nostre possibilità, poi chissà. Siamo in crescita e stiamo lavorando meglio dello scorso anno. Tifosi tranquilli, siete in buone mani." Infine qualche parola su Hagi, uno dei giovani più interessanti di questa stagione della Fiorentina: "Un po’ sì. Però lavora tantissimo, lo trovi in palestra un’ora prima dell’allenamento. E se sbaglia due passaggi il giorno dopo è ancora arrabbiato. Si vede che ha la mentalità giusta e sono sicuro che un giorno arriverà a grandi livelli. Il fisico conta ma il fatto di essere così lo aiuterà a sviluppare una grande visione di gioco e a leggere prima le azioni."