Clamoroso al Bentegodi, verrebbe da dire. Cade per la prima volta davanti al pubblico amico il Verona di Fabio Pecchia, che cede il passo ad un Novara cinico e quantomai spietato di mister Boscaglia. Il gol di Casarini dopo un quarto d'ora del primo tempo innervosisce gli animi degli scaligeri, che diventano improvvisamente imprecisi e scarsamente efficaci nonostante un buon inizio di gara. Col passare dei minuti gli ospiti legittimano il vantaggio e, nella ripresa, archiviano la pratica con i gol di Viola, Faragò e Galabinov. Veronesi che dopo questa sconfitta vedono dimezzarsi il vantaggio dal Frosinone, adesso a meno tre, mentre il Novara torna a respirare salendo a quota diciassette, a meno quattro dall'ultimo posto valido per i playoff.
Pecchia sceglie Siligardi di punta con Pazzini, mentre gli esterni di centrocampo sono Bessa e Romulo. In mediana Fossati e Valoti, mentre in difesa Caracciolo e Bianchetti sono coadiuvati sugli esterni da Pisano e Souprayen. Rispondono gli ospiti con Sansone e Galabinov di punta, mentre le linee di difesa e centrocampo - molto compatte - sono formate da Troest, Dickman, Scognamiglio e Calderoni davanti a Da Costa, Faragò, Casarini, Viola e Mantovani la seconda.
Inizio a spron battuto per la squadra di Pecchia, che pressa alta e non permette al Novara di mettere la testa fuori dalla propria trequarti. Il dominio dei padroni di casa produce tanto bel gioco ed un paio di occasioni da rete molto pericolose: nella prima Pazzini gira di testa un cross dalla destra di Romulo, ma Da Costa controlla, mentre sulla seconda l'estremo difensore respinge in tuffo la conclusione dell'ex attaccante viola. Nel momento migliore degli scaligeri, i piemontesi si affacciano per la prima volta dalle parti di Nicolas e, grazie anche ad uno svarione del guardalinee, passano in vantaggio: Galabinov scatta con un metro di vantaggio sulla linea difensiva di casa, appoggia alle spalle per Casarini che di piatto destro insacca. Il gol da fiducia agli ospiti: oltre a difendersi questi ultimi riescono nella fase centrale del primo tempo ad approfittare dell'imprecisione in fase di impostazione del Verona, che patisce e non poco lo svantaggio. Faragò, sempre in transizione, testa i riflessi del portiere avversario, spiazzato da una deviazione di Caracciolo. L'Hellas torna in attacco a testa bassa, senza però costruire la manovra con l'efficacia dei primi minuti: Valoti sfiora su una punizione di Bessa, ma non trova la deviazione vincente alla mezz'ora. Chi invece qualche minuto più tardi trova l'appuntamento con il pallone è Pazzini, abile a raccogliere una corta respinta della difesa, ma il suo piattone è di poco largo. Pecchia prova negli ultimi minuti con il 4-2-3-1 allargando Siligardi e Romulo ai lati del nove, ma la muraglia di Boscaglia non solo regge fino all'intervallo, ma sfiora anche il raddoppio: Faragò e Viola confezionano il contropiede perfetto liberando Galabinov davanti a Nicolas, ma il pallonetto del bulgaro è telefonato tra le mani del portiere avversario.
In avvio di ripresa Pecchia conferma il nuovo assetto tattico, ma l'inerzia della gara rispecchia il finale del primo tempo: Faragò si allarga sulla destra e crossa al centro, Nicolas respinge sui piedi di Galabinov che da pochi passi non centra la porta. Valoti dalla parte opposta ci prova dalla distanza, nel tentativo di aprire la scatola difensiva ospite, ma con scarsissimi risultati. Il tecnico degli scaligeri prova a scuotere i suoi con Luppi e Ganz al posto di Fossati e Valoti, ma è il Novara in ripartenza con Sansone a far paura al Bentegodi. Il nuovo entrato propizia la migliore occasione per i veronesi al quarto d'ora, ma sul cross di Romulo Pazzini arriva leggermente in anticipo girando alto di testa. Il Verona si sbilancia oltremodo in avanti, offrendo il fianco alle ripartenze dei piemontesi: Viola si veste da Casarini e, come nel primo tempo, approfitta di un cross dalla destra per bissare il vantaggio battendo Nicolas dal limite. La frustrazione ottunde la mente dei padroni di casa, che si riversano al limite dell'area di rigore avversaria senza però cavare alcun ragno dal buco. La folta rappresentanza di difensori novaresi non lascia varchi aperti alle iniziative scaligere, anche se Romulo e compagni risultano particolarmente imprecisi dal limite dell'area. La ciliegina sul pomeriggio fantastico degli ospiti arriva ad un quarto d'ora dal termine, quando con le marcature oramai saltate del tutto, il Novara affonda ancora il colpo: stavolta è Faragò a trovare l'inserimento perfetto alle spalle della difesa veronese e sigillare il punteggio. Nell'ultimo quarto il Verona stancamente si trascina in avanti senza riuscire mai ad impensierire Da Costa, mentre il Novara firma il poker con Galabinov sull'assist del neo entrato Kupisz prima del triplice fischio finale.