Nella sala conferenze stampa di Formello, alle 13:30 di quest'oggi, si è presentato Alessandro Murgia, giovane centrocampista biancoceleste classe 1996. E' alla sua prima esperienza in prima squadra, molto positiva sinora (4 presenze, 52 minuti giocati, un gol). Inaspettata per molti, dato che Alessandro dalla Primavera è direttamente andato in prima squadra, senza passare da squadre minori a "farsi le ossa". Di questo il centrocampista laziale ne ha parlato ai microfoni di Formello: "Ho riflettuto molto in estate. Parlando col procuratore avevamo carpito che la società voleva puntare su di me. C’era anche l’opportunità di giocare in un altro campionato, ma ho fatto questa scelta e ne sono contento."
Con un inizio così non potrebbe essere altrimenti. Murgia si gode quest'avvio di stagione: "Non me l’aspettavo un inizio del genere. Il gol al Torino è stato un momento bellissimo, anche se speravo fosse il gol vittoria. Ma quello deve essere un punto di partenza, per me è uno stimolo la fiducia che il mister ha in me. Cerco di metterlo sempre in difficoltà, poi farà le sue scelte." Le differenze principali tra campionato primavera e campionato di Serie A sono nette, il divario è molto, per questo molti giovani faticano ad emergere subito in prima squadra: "L’intensità e la velocità di pensiero dei giocatori di Serie A sono la differenza maggiore col calcio giovanile. Qui è come se tutto fosse velocizzato. In cosa mi ha fatto migliorare Inzaghi? Mi ha fatto capire l'importanza del "non mollare mai", nell’avere personalità, nell'avere la carica al massimo ogni giorno di allenamento."
Poi ancora su Inzaghi, suo allenatore agli Allievi, in Primavera ed ora in Serie A: "Sono contento che mi ha concesso questo spazio. Mi conosce da tanto tempo e sa come stimolarmi. Mi ha dato la possibilità di crescere e lo devo solo ringraziare." Poi a Murgia gli si chiede di descrivere le sue caratteristiche. Risponde così: "Penso di essere un giocatore che sa fare bene entrambe le fasi, caratteristica fondamentale nel calcio moderno. Aspetto che devo migliorare è la velocità di pensiero, ma questa va migliorata sempre, sopratutto se ti confronti con giocatori di Serie A."
Murgia ha un cognato particolare, Andrea Bertolacci centrocampista del Milan. Un parente esperto del mondo del calcio che non può non rimanere in silenzio con il giovane Alessandro: "Lui mi da sempre una gran mano, sfrutto molto i suoi consigli. Mi carica, mi parla e mi sta sempre vicino." Un idolo? "Vedevo con molto interesse Aquilani, sopratutto quando ha giocato a Liverpool. Anche se io osservo tutto, cerco di prendere spunto da qualsiasi giocatore." Come quelli che ha in squadra: "Giocare con certi giocatori per me è un onore. Cerco di rubare con gli occhi quando mi alleno con gente come Parolo e Biglia. Ascolto tutti i loro consigli." Infine un sogno: "Mi auguro di diventare un giocatore importante per la Lazio, è un mio obiettivo. Ma devo continuare a crescere."