Un crollo improvviso, seppur fisiologico, quello del Sassuolo di Eusebio Di Francesco nel finale della sfida contro il Rapid Vienna. Un paio di ingenuità costano carissime agli emiliani, raggiunti in due minuti dai gol di Jelic e Kvilitaia, che impattano le marcature nel primo tempo di Defrel e Pellegrini. Non basta ai neroverdi legittimare il vantaggio acquisito nella ripresa, senza mai soffrire più di tanto. Adesso la strada verso la qualificazione si fa in salita: dal possibile primo posto, al baratro dell'ultimo, con Athletic Bilbao e Genk - i prossimi avversari - che guidano il girone a quota sei punti. Servirà un'impresa in terra basca per raddrizzare le sorti della squadra neroverde.
Di Francesco deve fare di necessità virtù e conferma il 3-5-2 visto a Roma contro la Lazio, con Gazzola e Peluso in difesa con Acerbi; Lirola ed Adjapong sugli esterni, mentre Ragusa agisce a centrocampo con Biondini e Pellegrini. Defrel con Matri di punta. Torna al 4-2-3-1 Bueskens, che, davanti a Strebinger, schiera Thurnwald, Sonnleitner, Hofmann e Schrammel; Schaub, Murg e Traustason alle spalle di Joelinton di punta, mentre a centrocampo non c'è Schwab, spazio a Grahovac e Mocinic.
Inizio in sordina per i padroni di casa. L'importanza della gara, unita alle difficoltà oggettive delle tante assenze e di un modulo non esattamente adatto alle caratteristiche dei neroverdi, limita le capacità della squadra di casa, che subisce l'esuberanza degli ospiti. E' sulle fasce che il Rapid Vienna riesce a mettere in difficoltà il Sassuolo, con Adjapong che stenta a trovare le misure giuste: sugli sviluppi di un cross dalla destra di Turnwald, Joelinton ha sulla testa la ghiotta opportunità di acuire le problematiche neroverdi, ma da ottima posizione mette a lato. Con il passare dei minuti Biondini sale in cattedra e riesce a mettere in partita anche Pellegrini, spaesato inizialmente nell'insolito ruolo di regista. Il giovane della Roma con personalità inizia a distribuire meglio il gioco sulle fasce, con Adjapong che inizia a martellare la difesa ospite sulla sinistra. A metà frazione l'episodio che può sbloccare la gara, ma l'arbitro inglese, dopo la discesa di Adjapong e l'assist perfetto di Biondini per Defrel, non ravvisa il fallo da rigore - netto - ai danni del francese. L'ex Cesena si riscatta pochi minuti dopo, quando, sempre in collaborazione con la mezzala dai capelli rossi, entra in area e batte di sinistro il portiere avversario. Il gol da fiducia ai ragazzi di Di Francesco, che nei minuti finali assediano la porta austriaca: Adjapong conquista una punizione dal limite, Pellegrini centra Ragusa e la deviazione è vincente per il raddoppio allo scadere.
L'inerzia della fine del primo tempo influisce anche sull'avvio di ripresa, con il Sassuolo che va vicinissimo al tris con Pellegrini, ancora su punizione a giro, ed Adjapong, che sulla respinta del portiere impegna nuovamente l'estremo difensore avversario da posizione defilata. La pressione quasi sempre efficace dei mediani neroverdi non permette agli ospiti di alzare il baricentro e tornare in partita. Il tecnico ospite prova a mischiare le carte inserendo Jelic e Kvilitaia davanti, mentre Di Francesco si affida alla velocità di Politano per eventuali contropeide. Il Rapid prova a premere nella fase centrale della ripresa, ma Consigli e la difesa neroverde riescono senza particolari patemi d'animo a risolvere l'ordinaria amministrazione. In ripartenza si allargano fisiologicamente gli spazi per il Sassuolo, ma Biondini prima e Politano poco dopo non ne approfittano. Nell'ultimo quarto d'ora il Rapid alza bandiera bianca ed i neroverdi ne approfittano per gestire ulteriormente il possesso e rallentare i ritmi della gara gestendo anche le energie fisiche. Quando tutto sembra essere incanalato verso il successo, un'ingenuità di Peluso, che commette fallo a metà campo, riapre la gara: dalla punizione di Schaub, Consigli non trattiene sotto porta, con Jelic che infila l'ex atalantino da pochi passi. Gli austriaci si riversano in avanti a caccia del pari, che arriva due minuti dopo con Kvilitaia: non basta consigli sul destro di Traustason, il georgiano è il più lesto nel ribadire in rete per il pareggio finale.