Se a parlare di punizioni è qualcuno capace di segnare in questo modo oltre 70 goal si deve sempre ascoltarlo. Se a parlare è stato uno dei 5 migliori tiratori di punizioni di sempre allora ascoltarlo è un dovere. Se costui è Juninho Pernambucano allora ci si deve solo sedere, prendere appunti e vedere chi designa come suo erede: per fortuna dei tifosi della Juve l'erede lo hanno in casa, è bosniaco e si chiama Miralem Pjanic.
Il bosniaco è stato al Lione nello stesso periodo in cui il brasiliano faceva impazzire i portieri con le sue traiettorie velenose e ha imparato dal fenomeno, che lo ricorda molto bene in un'intervista alla Gazzetta Dello Sport, raccontando i punti di forza del centrocampista di Allegri: «Personalità, talento, voglia di imparare. Più il coraggio che serve per stare al top: già dava l’impressione che sarebbe diventato tra i migliori d’Europa nel suo ruolo».
Una parola sulle abilità su punizioni del bosniaco vissuto in Lussemburgo è d'obbligo per il giocatore ex Lione alla vigilia della sfida con la Juve con Pjanic sicuro titolare: «Ognuno ha il suo stile e lui ha sempre tirato bene. L’abilità di Mira è calciare in maniera diversa, a giro, di potenza, a effetto. È imprevedibile per le traiettorie: quando la palla si stacca dal piede, cambia spesso direzione e per il portiere è difficile. Per essere così giovane, è già tra i migliori della specialità».
Juninho dice la sua anche su un grande ex- regista della Juve Andrea Pirlo: «È stato sempre un onore sapere di averlo ispirato. Prendete l’ultimo Europeo: si è vista la sua assenza. Chi ama questo gioco non può che avere nostalgia per lui, ammirazione per la sua classe impressionante. Tra l’altro, ci assomigliavamo: non troppo rapidi, ma con una lettura del gioco velocissima e la capacità di usare entrambi i piedi». Il mago delle punizioni vede la squadra torinese favorita anche per la vittoria della Champions: «Certo, è preparata per arrivare alla finale di Champions, e perché no, vincerla. Ha un segreto: un zoccolo di giocatori italiani che ha già fatto la storia. Buffon, Chiellini, Barzagli, ovvero spirito guerriero: nei momenti difficili, anche quando non giocano bene, vincono. Ci sono squadre più forti tecnicamente, ma la Juve ha un grande equilibrio. Un esempio di stabilità, per questo è tra le favorite».
Un'ultima battuta è invece per la partita di stasera tra Lione e Juventus e su giocatori presenti in campo:«Fekir è eccellente, Lacazette una star, ma chi è cresciuto e ancora crescerà è Tolisso, vero leader. Alla Juve i campioni abbondano. Su tutti, dico Buffon e Chiellini: talento, leadership e voglia di competere. E anche Dybala non calcia male...»