Il calcio è uno sport bello e maledetto perchè, attraverso gli episodi, sposta l'equilibrio di un match in modo irreparabile. Siamo al quarto minuto del secondo tempo quando Pescara e Samp sono ferme sull'1-1 ma i biancazzurri sono in dieci. Sala atterra Bahebeck e Celi assegna la massima punizione ma Caprari fallisce clamorosamente sparando addosso a Viviano. Rimpianti, ma al contempo anche fortuna perchè la Samp viene murata due volte nel finale. L'eterno dilemma in casa Pescara è se questo sia un punto guadagnato o due punti persi.
Massimo Oddo cambia molto rispetto alla sconfitta casalinga contro il Chievo prima della sosta: Coda affianca Campgnaro mentre Vitturini prende il posto di Zampano, ancora squalificato. A centrocampo riposano Verre e Memushai per Aquilani e Cristante mentre davanti ecco la coppia Caprari-Bahebeck. L'inizio di partita è stentato per gli abruzzesi che sbagliano molto in fase di impostazione soprattutto nelle retrovie quando Bizzarri si ostina troppe volte a giocare il pallone in zone pericolose. Questo tipo di atteggiamento costa il gol quando l'estremo ospite regala una sanguinosa palla a Vitturini che la perde e poi stende Alvarez. Dalla susseguente punizione Campagnaro devia nella propria porta. Paradossalmente dopo il gol il Pescara inizia a giocare come sa, con Benali che entra più nel vivo del gioco offrendo prima un pallone d'oro a Caprari e poi guadagnandosi l'angolo da cui Campagnaro pareggia. Psicologicamente il gol cambia gli equilibri, così come li cambia Bahebeck che mette in seria difficoltà la retroguardia ballerina della Sampdoria. A centrocampo, però, Aquilani e Brugman continuano a pestarsi piedi e proprio da un errore nella metàcampo nasce un contropiede della Samp dove Bizzari combina una frittata e Coda fa ancora peggio facendosi espellere.
Nella ripresa Oddo è costretto a cambiare la sua squadra con Fornasier che entra per Benali. L'uomo in meno costringe il Pescara a giocare di rimessa ma l'occasione propizia arriva nei primi minuti del secondo tempo quando Sala stende Bahebeck in area. Caprari dal dischetto fallisce sbagliando il secondo rigore su i due assegnati al Pescara quest'anno dopo che il primo lo aveva fallito Memushaj. Nella parte centrale del match il Pescara perde i pezzi (fuori Vitturini e Bahebeck), si abbassa troppo ma in difesa non corre pericoli, anzi li crea, con lo stesso Caprari dal limite. Bene anche Brugman e Cristante dopo un primo tempo da rivedere. A causa della stanchezza gli ultimi minuti sono thrilling per gli uomini di Oddo che, prima vengono salvati dalla traversa di Torreira, e poi da Brugman al 93' sulla linea nega il gol a Praet. Il fischio finale è accompagnato dagli applausi dell'Adriatico per un Pescara che va avanti punto a punto ma che, dopo otto giornate, non riesce ancora a trovare la vittoria. Una vittoria che oggi poteva arrivare ma oggi anche un pareggio poteva sfuggire negli ultimi secondi. Ora testa all'Udinese.