Il 20 Dicembre del 2015 era stata l'ultima data che aveva visto il Benevento uscire sconfitto in campionato. Quel giorno i giallorossi persero per 2-1 sul campo del Lecce, il Via Del Mare. Da allora fra Lega Pro e Serie B, 25 partite di campionato senza sconfitte, 17 vittorie e 8 pareggi, che hanno portato il Benevento alla promozione diretta in B per la prima volta nella sua storia e successivamente a fargli ottenere le posizioni più nobili della classifica di Serie B. 

Qualche problema societario, relativo alla vecchia dirigenza, è costato al Benevento un punto di penalizzazione, che si spera per i giallorossi non possa essere determinante in maniera negativa alla fine della stagione.

La squadra di Baroni si era contraddistinta in queste prime giornate sia per la personalità non propria di una esordiente in cadetteria, sia soprattutto per una grande solidità difensiva, che prima dei due gol subiti all'Arechi, nella casella gol incassati ne contava solo tre. Baroni difatti sin dall'inizio ha trovato l'assetto e gli uomini giusti da schierare in campo per avere un'alchimia perfetta. Lucioni imprescindibile, ci verrebbe da dire quasi di un'altra categoria. Idem per Venuti e Lopez e poi a sorpresa Emanuele Padella, che l'anno scorso non ha sempre trovato spazio da titolare in Lega Pro e che si pensava dovesse fare da riserva a uno fra Bagadur e Camporese. E invece no, il centrale romano si è preso di prepotenza il posto al fianco del capitano Lucioni e lo onora ogni partita per tutti i minuti in campo.

E allora, quali sono stati i motivi per cui il Benevento è caduto all'Arechi? 

Partiamo col dire che i giallorossi hanno comunque giocato una buona gara, dopo lo schiaffone del primo e soprattutto del secondo gol, si sono rimboccati le maniche e hanno avuto svariate occasioni, in particolare con i due giocatori più offensivi, ovvero Fabio Ceravolo e Karamoko Cissè (entrato nel secondo tempo al posto di un buon Jakimovski). I problemi partono dalla formazione: Cragno fuori per via della convocazione in Under 21 e Falco ancora infortunato. Sembrerà un caso, ma sono stati probabilmente i due giocatori più decisivi nelle prime gare dell'anno. Cragno un'autentica sicurezza fra i pali, capace di prendere tutto e di mantenere a galla il Benevento in ogni momento. Falco, riferimento assoluto per la squadra quando si tratta di rifinire l'azione, che sia con un passaggio o con un gol. Il primo è stato sostituito, e ci spiace dirlo non alla meglio, dal veterano Gori. "Ghigo", come lo chiamano i suoi tifosi, ha disputato tutto sommato una buona gara, senza però risultare decisivo come lo era stato nelle precedenti giornate il suo più giovane compagno di reparto Alessio Cragno. Sul primo gol non ha provato neanche a distendersi, lui che può contare su ben 189 centimetri, nonostante la deviazione di Della Rocca non fosse poi così violenta e veloce, anzi. Sul secondo gol è andato giù troppo presto, il tiro di Felipe era potente, ma centrale.

Per quanto riguarda il sostituto di Falco, ovvero Jakimovski, il macedone ha giocato una buona gara, fatta soprattutto di tanta quantità. Il problema si presenta più che altro nel cambio di posizione di Ciciretti, ala pura, che preferisce partire da destra per rientrare sul mancino e che da trequartista non riesce a sfruttare al meglio le sue doti tecniche elevatissime. Difatti la partita cambia completamente faccia quando lui passa nuovamente sulla destra e Cissè comincia ad agire al fianco e alle spalle di Ceravolo. Cissè, in affanno nella gara contro il Novara, si è invece dimostrato molto caparbio e deciso contro la Salernitana, riuscendo a lanciare quasi a botta sicura Ceravolo, dopo aver strappato la palla alla difesa salernitana con un ottimo pressing.

E qui veniamo ad un altro motivo della sconfitta del Benevento: la poca freddezza sotto porta. Prima Ceravolo, poi Cissè, hanno sprecato delle occasioni d'oro per infilare Terracciano, mostrando un problema a trovare il gol che un po' preoccupa. L'ex Ternana è solo a quota uno, con il rigore messo al segno contro il Bari, Cissè invece ancora a secco, mentre Puscas, sebbene abbia giocato poco o nulla per i continui problemi fisici, ha messo a segno gli stessi gol di Ceravolo. Ciò comunque nulla toglie al tantissimo lavoro sporco che sia Cissè, che Ceravolo hanno fatto in queste giornate a beneficio dei compagni. Come ultimo motivo, il Benevento ha probabilmene pagato lo scotto del cambio di categoria e del cambio di ritmo, mostrandosi molto affaticato nel primo tempo, poco deciso negli interventi difensivi e impreciso e poco lucido nell'impostare la manovra e anche nell'eseguire i passaggi più facili. Ultima menzione per Enrico Pezzi, anche lui uno dei principali fautori della promozione in B. Esordio per Pezzi che mai prima aveva giocato con Baroni, per via dell'assenza di Lopez. Il difensore numero 2 ha alternato buone cose in fase di spinta, sfiorando addirittura per due volte il gol, a cose tremende in fase difensiva. Baroni lo ha bacchettato dal primo minuto fino alla sua uscita (a favore di un ottimo Gyamfi) per i troppi lanci lunghi dalla difesa e soprattutto per i passaggi orizzontali, che più di una volta hanno avuto come effetto quello di lanciare in porta gli avversari.

Nelle interviste dopo partita, Baroni e i suoi hanno ribadito che l'obiettivo del Benevento è la salvezza, da raggiungere il prima possibile. E' chiaro però come la squadra sannita possa dare tanto a questo campionato, sia per la rosa di qualità che il presidente Vigorito assieme ai suoi collaboratori ha costruito, sia per la solidità del gioco imposta da Baroni e mostrata in queste prime uscite dai giallorossi.