Onorare il simbolo di Roma, significa omaggiare, con i nostri pochi mezzi, così come si può, un cristallino talento che arriva a 40 anni facendo emozionare e vivere notti, giorni e momenti di puro stupore. Francesco Totti è Roma, e Roma è Francesco Totti.
Non è Totti a non voler lasciare il calcio, è il calcio a non voler lasciare Francesco Totti, dicevamo in queste pagine dopo un Roma-Torino. Ora, col paradosso riproposto dalla storia, col l'ironia che da sempre accompagna la sorte, commentiamo il 40esimo del Capitano, dopo un Torino-Roma, molto più disastroso, su tutti i profili, per la Roma. Una Roma fredda, incapace di reagire. Eppure in questa Roma strana, disorientata, c'è un lume che si è acceso anche questa domenica. Duecentocinquanta volte, quel faro, ha indicato la Via. Poche volte la strada maestra è stata seguita, ma non è una ragione sufficiente per far spegnere quel lampione perenne.
La Storia la sapete, quella storia che finirà sui libri, sui manuali. Il Capitano accompagna da ormai due decenni abbondanti i destini della Roma, nel mezzo di tempeste, belle serate, qualche sbornia per i pochi ma sentiti trofei. E tante occasioni per cambiare aria, vedere il mondo al di fuori di Roma e dunque abbandonare, in qualche modo, le bocche dei tifosi da nutrire. "Ci penserà qualcun altro" è il ragionamento degli egiosti, nella vita. "Questo è il mio dovere" pensa un Capitano. Pensa chi la barca non la lascia mai.
Un giocatore capace di evoluzioni tattiche notevoli, perché oltre i numeri e oltre le giocate che tutti, forse, abbiamo visto almeno una volta sugli schermi, negli stadi e dovunque, c'è la crescita di un giocatore, l'inteliggenza di chi, dotato di mezzi fuori da comune, ne ha fatto virtù eccelsa al servizio della sua Città. Da esterno a trequartista, da prima punta a falso nueve e tuttocampista, nell'incedere della sua carriera ancora tutta da vivere (chissà, per quanto ancora...) le posizioni sono stare varie e tutte sfruttate al meglio, a raccontare di più e meglio la precisione tattica del giocatore che è stato ed è Francesco Totti.
Che oggi, a 40 anni, pubblica un comunicato per chiarire, stoppare, stroncare subito le polemiche che, inavvertitamente, sua moglie Ilary Blasi, aveva fatto cadere alla vigilia, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Tutto ricucito e tutto chiarito, così.
Taumaturgo. Leader.