Il Pescara non riesce a trovare la vittoria nemmeno in questo turno ma riesce ad ottenere un punto molto importante che muove la classifica. I biancoazzurri si ritrovano sotto di un gol con il Genoa ma con due uomini in più e, a differenza di mercoledi, il gol arriva con Manaj che diventa capocannoniere degli Abruzzesi. Un pareggio non scontenta Oddo visti i sei punti in classifica e la media perfetta di un punto a partita, anche se c'è sempre il neo di Sassuolo. Ma andiamo a vedere tatticamente come si è sviluppata la partita dei biancoazzurri.

Rispetto al match pareggiato con il Torino, Oddo cambia qualcosa inserendo Crescenzi nei quattro di difesa e spostando Zampano nella posizione di mezz'ala lasciando riposare, dunque, Cristante. Davanti Benali e Mitrita, che prende il posto di Verre, dietro al solito Caprari. I primi minuti di partita vedono un Pescara spavaldo che si muove bene sul campo e fa girare il pallone con la solita calma provando anche delle conclusioni da fuori con Caprari. Se davanti si può essere soddisfatti, dietro qualche lacuna c'è, come dimostra l'azione del rigore negato al Genoa in cui Ocampos rimane tutto solo in area. La retroguardia abruzzese soffre gli scambi nello stretto degli avanti del Genoa, con Biraghi e Crescenzi in difficoltà sulla catena di  destra e di sinistra. Mitrita spazia sul tutto il fronte d'attacco ma, in prossimità, dell'area avversaria, diventa timido e perde molti palloni cosi come Brugman, che però uscira fuori alla distanza.

Il gol fulmineo ad inizio ripresa del Genoa scuote gli undici di Oddo che sembrano incapaci di reagire. L'ex Lazio si accorge che c'è qualcosa che non va nello scacchiere tattico e decide di tornare ai soliti noti inserendo Verre per un Mitrita non pervenuto nella ripresa. La manovra del Pescara torna ad essere armoniosa e più efficace anche per merito di Brugman e Benali che riscattano un primo tempo non proprio trascendentale. Caprari è ancora troppo solo, al cospetto di Burdisso e Gentiletti, e allora Oddo getta nella mischia Manaj per Memushaj, per cercare di avere più fisicità in area. La partita si stravolge quando il Genoa rimane prima in dieci e poi in nove. Sembra un film già visto qualche giorno prima per gli Adriatici che negli ultimi dieci minuti si giocano anche la carta Aquilani per far aprire la difesa di casa arroccata giustamente in area. L'assedio trova i suoi frutti a qualche minuto dalla fine quando l'infaticabile Zampano semina il panico sulla destra e serve un cioccolatino a Manaj che pareggia. Il gol che non è arrivato con il Toro arriva a Genoa e per poco il Pescara non la vince con Verre che di testa manda fuori di un non nulla. 

Altro pari ed altro piccolo passo in avanti per la banda di Oddo in una classifica che sorride agli Abruzzesi a quota sei punti. Prima della sosta c'è il Chievo tra le mura amiche, una buona occasione per tentare l'assalto alla prima vittoria stagionale in modo da uscire dal campo con qualche punto in più e qualche rimpianto in meno.