La storia di Marcello Trotta da Santa Maria Capua Vetere più che quella di un calciatore è quella di un migrante che parte per fare fortuna. E come molte storie italiane, soprattutto meridionali, ha un suo lieto fine. A soli 16 anni decide di andarsene dalla sua Campania e dalle giovanili del Napoli per provare a fare il grande salto e va a finire in Inghilterra al Manchester City. L'avventura nei Citizens non è idilliaca, va in prestito in tantissime squadre di Championship e League One: "Vuol dire crescere e maturare. È stata molto dura, ma poi scopri una terra fantastica e un mondo completamente diverso. Londra è una città che è tanti anni avanti rispetto a quelle italiane. Ti fa diventare uomo presto".

Trotta è però un predestinato e in una partita di Fa Cup segna un gran goal contro il Chelsea, e due campioni come Terry e Cahill si complimentano: "Quel gol al Chelsea, comunque, rimane uno dei ricordi più belli". L'attaccante racconta anche dell'esperienza inglese in quanto a stadi e calore del pubblico, paragonando quel mondo alla situazione italiana: "È tutto stranissimo. In Inghilterra respiri calcio in qualsiasi categoria. Ho visto gioielli con 15-20 mila spettatori che ti fanno sentire la partita in maniera diversa. È una pecca del calcio italiano".  

Adesso, dopo le esperienze di Sassuolo e Avellino, la grande chance in Serie A con un minutaggio elevato. L'attaccante del Crotone domani incontrerà la Roma di Edin Dzeko, questa la sua opinione sul "9" bosniaco: "É fortissimo, lo ha dimostrato in Inghilterra e in Germania. Ha solo bisogno della fiducia e dell’ambiente giusto". Un occhio Trotta lo dà sempre anche alla squadra del cuore, l'Inter, e al suo bomber Icardi: "Il più forte centravanti della Serie A dopo Higuain. Con la Juventus ha giocato una partita super. Ma l’Inter è così, con le grandi si esalta sempre. De Boer deve trovare il modo di gestire il gruppo di campioni che ha, trovando continuità. È contro le piccole che si fa il salto di qualità per vincere il campionato".