Appena passata la metà di settembre, la Serie A versione 2016/17 non ha ancora scoperto le proprie carte. Una parvenza di gerarchia sembra in realtà già pre-costituita dall'estate, la quale vedrebbe una Juventus ragionevolmente un gradino sopra le altre: la forza dei bianconeri non è certo nascosta, è arcinota e variegata, parte dalla coppia d'assi in avanti e termina con il tris di re in difesa. Eppure, per un'occasione di gala, i bianconeri potrebbero nascondere, almeno dall'inizio, buona parte delle proprie carte, sempre pronte nella manica di Massimilano Allegri per essere giocate a partita in corso, magari per sovvertire il pronostico.

Nonostante la superiorità, la trasferta di Milano contro l'Inter non è mai una sfida come tutte le altre, si porta quel sapore speciale di un montepremi conteso all'ultimo tavolo e assegnato invece dalla discrezionalità di un dealer, unito agli scontri storici, tra gioie e dolori, come si addice ad una millenaria rivalità, la quale si rinnova oggi, dalle ore 18, in quel di San Siro. La tradizione racconta due facce differenti della stessa medaglia: a livello assoluto guidano i nerazzurri, avanti per 49 vittorie a 30 nelle gare giocate sotto le guglie del Duomo, ma nelle ultime sei gare di campionato i bianconeri non hanno mai perso. La divisione del piatto si è invece verificata per 35 volte.

Per l'occasione, come anticipato, Allegri sembra intenzionato a non scoprire immediatamente tutte le sue carte, la maggior parte delle quali possono comunque rivelarsi vincenti, con meno aleatorietà rispetto a quanto può accadere sopra un altro tappeto verde. Il tecnico è orientato a rinunciare dal primo minuto a Gonzalo Higuain per giocarselo eventualmente a partita in corso: una sorta di positiva arroganza dell'allenatore livornese, il quale sta ultimamente diventando un cultore del dodicesimo uomo in grado di sovvertire gli equilibri subentrando a gara in corso. A fianco di Dybala in ogni caso non giocherebbe uno qualsiasi, bensì Mario Mandzukic, in una buona condizione fisica dopo le leggere difficoltà fisiologiche dell'inizio di stagione.

Delle cinque carte al centro invece il tecnico ne ha già girate e rivelate due nella conferenza stampa antecedente al gameday. Una di esse, forse al momento una delle più alte, è Sami Khedira, imprescindibile, mentre l'altra è Stephan Lichtsteiner, il quale rileverà Dani Alves sull'esterno destro, causa un leggero fastidio dell'ex Barcellona, comunque convocato. A completare il reparto dovrebbero esserci senza ombra di dubbio Miralem Pjanic, pronto dal primo minuto dopo la panchina contro il Siviglia, e Alex Sandro, il quale ha condiviso la stessa sorte del bosniaco. L'unico ballottaggio sembra riguardare Kwadwo Asamoah, favorito su Lemina ma non ancora così certo della maglia da titolare.

Possibilità di rotazioni, termine forse non adatto ma sufficientemente utile per descrivere la situazione, anche in difesa. Difficile pensare infatti a Medhi Benatia come una riserva della BBC principale: il marocchino sembra destinato a prendere il posto di Chiellini, con spostamento di Barzagli sul centro-sinistra della linea, mentre intoccabile resta Bonucci, chiamato al riscatto dopo aver disputato una partita da parzialmente assente in fase di impostazione. Tra i pali invece va ovviamente Gigi Buffon. Poker di B, una mano discretamente pesante. Ma le carte vanno scoperte e la partita va ancora giocata.