Il Barcellona torna ad assaporare, dopo mesi e mesi, il gusto amaro della sconfitta e lo fa in casa contro il modesto Alaves in maniera piuttosto clamorosa. Già, perchè mettendo da parte i grandi meriti degli avversari, il Barca paga le troppe rotazioni di Luis Enrique, condizionato dagli impegni dei giocatori con le Nazionali. Il tecnico asturiano, però, non è nuovo a questo tipo di cose, tanto che nel gennaio del 2015 perse 1-0 all'Anoeta contro la Real Sociedad per lo stesso motivo, lasciando Messi, Neymar ed Iniesta in panchina.
Fare un'analisi della partita poi è la cosa più semplice visto che il Barca ha orchestrato la manovra con il solito possesso palla che però è sfociato nella sterilità più assoluta come dimostrano i soli tre tiri verso la porta ospite di cui due nella ripresa. Certo, lasciare in panchina (ed in tribuna) Messi, Suarez, Iniesta, Alba e Piquè non è proprio una gran mossa perchè Paco Alcacer, con soli due allenamenti, non può integrarsi con i compagni e tantomeno Neymar che, tornato da pochi giorni, si è intestardito nei dribbling e nelle giocate per la platea. Il giro palla del Barcellona è avulso e utile solo all'Alaves con Aleix Vidal che non è Sergi Roberto e si vede soprattutto in fase di copertura. Ma non è certo il male maggiore perchè la coppia Mascherano-Mathieu è da censura e lo dimostra la prima rete ospite quando Deyverson anticipa il Quefesito e mette in rete.
La squadra di Luis Enrique riesce nell'intento di pareggiare nella maniera meno congeniale al suo gioco: calcio d'angolo con Mathieu che insacca ma pochi minuti dopo si divora il più facile dei gol sempre da tiro della bandierina. Il tecnico asturiano concede mezz'ora a Messi ed Iniesta, ma quando tutti si aspettano gol a grappoli ecco che l'Alaves torna avanti con Ibai Gomez che approfitta dell'ennesimo scellerato errore di Mascherano con Cillessen unico incolpevole. Entra anche Suarez ma in mezz'ora il Barca riesce a costruire una sola azione al 94' dilapidata da Messi. Le sue mani in faccia sono l'emblema del match del Barca.
Per i blaugrana, una sconfitta non è una dramma sia chiaro, ma con meno rotazioni e, con due della MSN in campo, il risultato sarebbe stato diverso. Adesso c'è il Celtic per la prima giornata del girone C di Champions e stavolta Luis Enrique non può fare calcoli e schierare la formazione migliore perchè, in un girone cosi, ogni punto e vittoria sono oro colato. L'ex Roma ci ha riprovato ancora con le rotazioni sperando in un esito diverso da quello di un anno e mezzo fa ma, stavolta sarà l'ultima.