Roberto Mancini è stato uno dei grandi protagonisti della Lazio più forte di tutti i tempi. A cavallo tra gli anni '90 e i 2000 i biancocelesti avevano una delle squadre più forti del mondo, tanto per citare qualche nome vi facevano parte giocatori come Sebastian Veròn, Alessandro Nesta, Diego Simeone, lo stesso Roberto Mancini, Marcelo Salas e tanti tanti altri ancora. Quella squadra, rimasta nei cuori dei tifosi, in Italia vinse uno scudetto, stagione 1999/2000, ma ne sarebbero potuti arrivare almeno altri due, in quegli anni che furono d'oro. "Quella Lazio vinse poco, eravamo una squadra straordinaria. Uno scudetto fu poco": parole di Roberto Mancini, tornato a parlare della sua esperienza biancoceleste ai microfoni di Radio Incontro Olimpia.
Artefice di una Lazio del genere fu il presidente Sergio Cragnotti. "Grazie a lui la Lazio è arrivata ai vertici del calcio mondiale - dice Mancini - ha investito tanto e preso grandi giocatori. In fondo nel calcio vince chi compra i giocatori migliori." Poi continua, parlando della città, fantastica, e dei tifosi, passionali: "Io sono quasi romano, ci vengo spesso. Roma è bellissima e anche da giocatore mi sono trovato benissimo. Ho avuto anche un bel rapporto con i tifosi. Amano follemente la loro squadra e sono disposti a tutto. Quando vesti quella maglia questa forte passione la senti addosso, il loro rapporto con i propri colori è viscerale". Belle parole, quelle di un Roberto Mancini che oggi ha il tempo di concedersi momenti di nostalgia, aspettando, chissà, una chiamata per una nuova panchina da gestire.
Roberto, che per due anni ha avuto anche la panchina della Lazio, parla molto bene di Simone Inzaghi, attuale allenatore biancoceleste nonchè sue ex compagno di squadra proprio ai tempi della Lazio. "Simone ha sicuramente delle grandi qualità, tutti ne parlano molto bene, anche chi ha seguito il calcio giovanile. Gli voglio bene e gli auguro il meglio, che possa avere una gran carriera e fare un gran campionato con la Lazio." Infine arriva la risposta a Gullit, che ha attaccato il lavoro all'Inter di Mancini, dicendo che De Boer paga errori non suoi. "Gullit è stato un grande giocatore. Quando si è stati grandi giocatori di calcio ma niente altro dopo piace parlare male dell'operato altrui. Gullit non è l'unico. E' pieno di invidiosi."
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