Serie B che va, sicurezza che trovi. Possono cambiare gli anni, infatti ma molte cose nel primo campionato cadetto italiano non sembrano mutare. Leggi scritte dopo secoli di studi da parte dei migliori astrofisici, condizioni immutabili che molti, fallendo, hanno provato a mutare. Proviamo a delinearle.

1 - IL BAR-ATRO
Ormai è certo, possono passare decenni, cambiare Presidenti ma il Bari Calcio continua a non convincere nonostante una rosa di assoluto livello. Anche in questa serie B 2016/17, infatti, i Galletti hanno esordito proponendo l'ennesima prestazione sottotono ed assolutamente insufficiente. Il nuovo corso targato Stellone inizia dunque sotto i peggiori auspici: il 4-4-2 proposto dall'ex Frosinone non convince, Monachello e Maniero stentano a dialogare essendo abbastanza simili, De Luca risulta già praticamente indispensabile. La difesa, poi, pare ancora zoppicante nonostante gli innesti di rilievo, Moras e Cassani su tutti. Certo, una gara non può di certo scrivere una stagione, ma il Bari sembra davvero non aver ancora appreso dagli errori del passato. 

2 - IL FATTORE TRAPANI
Questo teorema, c'è da dirlo, sembra essere valido da solo due anni, eppure continua a confermarsi ogni qualvolta se ne presenta la possibilità. L'ottimo lavoro fatto da Serse Cosmi, infatti, conferma la tenacia di un Trapani mai facile da superare, un collettivo abilissimo a chiudersi per poi ripartire verticalmente, tagliando in due anche le migliori difese. La forte mentalità dei siciliani, inoltre, impedisce loro di subire la pressione generata dal tifo avversario. Molti avrebbero scommesso contro il Trapani, soprattutto dopo l'exploit della stagione precedente e notando il mercato non propriamente stellare. Mentre gli esperti di mercato parlavano, però, Cosmi ha continuato silenziosamente a lavorare, ri-plasmando il gruppo a sua immagine e rendendolo così pronto ad un altro miracolo sportivo.

3 - IM-MATRICOLA-ZIONE VINCENTE
Un po' come quando ci si iscrive all'Università, anche in serie B si assiste a collettivi che per la prima volta si giocano le proprie chance nel secondo campionato italiano. Squadre all'apparenza poco quotate, inevitabilmente attrezzate meno, carne succulenta per le rapaci e più forti formazioni. Eppure, per un qualcosa ancora tutto da definire scientificamente, molti di questi collettivi spesso risultano essere inaspettati inciampi per gli undici più quotati, andando addirittura a lottare per le posizioni più ambite. (Chi non ricorda la favola del Carpi?). Quest'anno le matricole più allimate, aggettivo napoletano che potrebbe tradursi con il termine arrabbiate, sembrano esere Benevento e Cittadella. I primi hanno costruito un gruppo coeso e tatticamente valido, guidato dall'esperto mister Baroni, i secondi sono ancora da valutare.

4 - LE DIFESE BALLERINE
Prendendo la Salernitana come primo e più noto esempio, la serie B si può sicuramente considerare il campionato delle difese ballerine che, a quattro o a tre che siano, spesso si mettono negativamente in luce per prestazioni tutt'altro che sufficienti. Non sono di certo esempi isolati, infatti, i palloni vaganti che in area quasi mettono tenda, mentre un incredulo attaccante di turno non deve far altro che metterlo in porta da qualche metro. La rete di Nene, sempre ricordando la gara dei granata, è una delle tante che si sommano a tutte i palloni da Terracciano nella scorsa stagione ha dovuto raccogliere dal fondo della porta. Alla lunga tali disattenzioni possono però costare carissimo.

5 - LE BIG
Niente giochi di parole, nessuna legge complicata da spiegare. Semplicemente, in campionato di Serie B c'è il collettivo troppo forte, un gruppo cioè che potrebbe vincere ad occhi chiusi e, magari, mettendo anche qualche riserve una volta tanto. L'anno scorso c'era il Cagliari, dotato di giocatori tranquillamente titolari in serie A, quest'anno sembra invece essere l'anno dell'Hellas Verona. Già solo a nominare un certo Giampaolo Pazzini si sentono tremare i difensori, figuriamo se a questi si aggiungono nomi del calibro di Romulo, Simone Ganz o Juanito Gomez. Roba da capogiro, si accettano miracoli.