Un'urna benevola regala alla Fiorentina un girone favorevole e facilmente superabile. La Viola, testa di serie al momento del sorteggio di Europa League, evita infatti numerosi ed insidiosi collettivi, pescando squadre sicuramente meno dotate tatticamente. L'unica che potrebbe, al massimo, guerreggiare per il secondo posto è il PAOK Salonicco, in procinto di cominciare il proprio campionato greco e dunque non di certo avanti con la preparazione fisica. Eliminato precocemente dall'Ajax durante le qualificazioni di Champions, il collettivo greco ha ottenuto il pass per il secondo torneo continentale superando senza difficoltà la Dinamo Tsibilisi. Adottando principalmente un 4-4-1-1, i greci non disdegnano il 4-3-3, sfruttando soprattutto la velocità degli esterni d'attacco Rodrigues e Campos, bravi anche come centrocampisti di fascia quando in area di rigore c'è da lasciar spazio al tandem Charisis-Athanasiadis. I precedenti sorridono alla Fiorentina, capace di pareggiare e vincere il doppio incontro, nel 2014 e sempre in Europa League, contro il collettivo di Salonicco: in Grecia la risolse Vargas, a Firenze Pasqual rispose a Martens.

Interessante soprattutto quando gioca in casa, invece, lo Slovan Liberec, preso come collettivo di terza fascia ma comunque non totalmente out da una possibile corsa al secondo posto. Penultimo dopo quattro partite in campionato, i cechi non appaiono dunque scoglio insormontabile, con tanti giovani vogliosi di mettersi in luce e con l'intramontabile Milan Baros a guidare un attacco, comunque, spesso poco pericoloso. Avversario mai incontrato dalla Fiorentina, il Liberec adotta di solito il 4-2-3-1 con Navratil a sostegno di Baros, passando celermente al 4-4-1-1 quando c'è da difendere il risultato. Paulo Sousa dovrà quindi impostare la propria gara sui passaggi verticali per tagliare come burro una difesa ceca affatto incrollabile. Doppia sfida molto fattibile. 

Possibile Cenerentola di un girone comunque abbastanza equilibrato se si esclude l'undici di Sousa, il Qarabaq, gruppo sportivo azero momentaneamente primo in campionato a quota 6 e capace di eliminare, nelle qualificazioni, il Goteborg dopo un doppio confronto emozionante e ricco di colpi di scena. Collettivo votato generalmente all'attacco, il Qarabaq predilige un offensivo 4-3-3, pronto però a diventare 4-5-1 in fase difensiva. Fulcro el gioco, dunque, sono gli esterni Quintana e Muarem, sempre pronti a tagliare in diagonale le difese avversarie o a servire la prima punta Reynaldo. Tatticamente parlando gli azeri non sono talentuosi, possono però colpire a freddo se non si scende in campo immdiatamente concentrati. Sarà dunque una sfida da vivere con la consapevolezza di essere favoriti ma senza la superbia di crederne già deciso l'esito.