Leandro Castan, difensore brasiliano in prestito alla Samp per recuperare la miglior forma dopo l'intervento per un cavernoma, ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport un'intervista in cui ha parlato di diversi argomenti, spaziando nel suo difficile passato per arrivare alle sue speranze per il futuro.
Aveva deciso di dire basta con il calcio, poi…
«Ho cambiato idea, guardavo una partita della Roma e ho pensato: voglio ancora giocare, non posso arrendermi. La Roma mi ha dato tutto il supporto possibile. Stavo pensando a fare il padre, sono tornato a considerarmi un giocatore».
La Roma però l’ha fatta partire. Un tradimento?
«Volevo rimanere, ma Sabatini mi ha spiegato che non rientravo nei piani dell’allenatore. Ho accettato e spero che Spalletti abbia ragione. Ora però penso solo alla Samp, al suo sforzo per portarmi qua. La Roma, prima di salutarmi, mi ha rinnovato il contratto. Posso solo ringraziarli».
Una data da segnare sul calendario è l’11 settembre.
«Terza giornata, contro la Roma, che momento. Voglio assolutamente vincere, per rispetto della Samp, che mi ha voluto».
Niente botte però per Totti?
«Ma non toglierò il piede. Loro puntano allo scudetto e per noi sarà durissima».
Beh, scudetto: senza Pjanic, senza Castan, con Higuain alla Juventus pensa sia possibile?
«A calcio si vince sul campo. La Juve è fortissima, ha un grande allenatore, ma ricordatevi del Leicester…».
Quale può essere il suo prossimo obiettivo?
«La mia sfida è convincere tutti a voltare pagina. Sarò davvero felice quando tornerete a parlarmi di calcio e non della malattia, anche se mi resta una gioia speciale. Il professore mi ha raccontato che un ragazzo di 16 anni, subito prima dell’operazione, gli ha detto: "Ma lei è il chirurgo che ha operato Castan? Allora posso farcela anch’io". Che bello regalare coraggio a chi soffre».