I cambiamenti a livello societario, il preliminare firmato tra Silvio Berlusconi e la cordata cinese, una nuova dirigenza che si prepara a subentrare al momento del closing previsto per fine 2016, ma anche il cambio di allenatore. Periodo di novità in casa Milan, soprattutto nelle ultime ore, eppure un particolare punto tra i più chiacchierati è destinato a non modificarsi e a rimanere tale, probabilmente il più delicato di tutti: il mercato, che resta in stallo, ancora una volta, aspettando gli auto-finanziamenti.
Il signing di venerdì ha infatti garantito immediatamente una cifra di 15 milioni da spendere sul mercato, ma in realtà più che un tesoretto rappresentano un introito necessario per colmare il rosso creato dagli acquisti già effettuati di Lapadula e Gustavo Gomez (17-18 milioni il costo complessivo). Dunque, ad ora, il Milan non può effettuare altre operazioni a titolo definitivo, ma prestiti con obbligo di riscatto sì, sostanzialmente dilazionando il pagamento e rimandandone la maggior parte all'estate 2017.
Sarebbe il caso per l'appunto di Juan Cuadrado, obiettivo concreto che piace a Montella ma che Conte difficilmente lascerà andare: se però dovesse essere il giocatore a chiederlo, possibile che l'operazione si chiuda su una formula a titolo temporaneo, ma onerosa, visto che probabilmente il Chelsea pretenderà almeno 3-4 milioni subito. Resta invece bloccata la pista relativa a José Sosa, mentre Galliani cerca di limare la differenza tra domanda ed offerta con il Besiktas (8 contro 5, al momento), forte dell'accordo con il giocatore.
Il nome che potrebbe rappresentare la svolta è dunque ancora quello di Carlos Bacca, per il quale il West Ham sta insistendo nelle ultime ore, anche perchè sarebbe di fatto una sorta di ultima chiamata per il colombiano, visto che dopo le olimpiadi in maglia Hammers arriverà Calleri e in questi giorni sembra sia ad un passo anche André Ayew. Il costo del cartellino è sempre lo stesso, 30 milioni bonus compresi, soldi che di fatto aprirebbero una serie di nuovi scenari ancora tutti da scrivere.
I tempi però stringono, tanto che altri 85 milioni dalla Cina senza dubbio non saranno a disposizione per il mercato: entro il 9 settembre, secondo il preaccordo, quella cifra dovrebbe essere corrisposta a Fininvest, ma il gong suonerà diversi giorni prima e tra contratti, firme e pratiche sembra davvero complicato che quella somma possa rendersi utilizzabile per nuovi colpi in entrata. Da qui l'unica via possibile, l'autofinanziamento, per innescare cambiamenti anche in rosa oltre che ai vertici.