Prima il Melbourne Victory, poi il Tottenham, infine il South China. La tournée bianconera tra Oceania ed Asia si è conclusa, con la squadra rientrata questa mattina a Torino. Ora, si comincia a fare sul serio con l'arrivo graduale dei nazionali e l'aggregazione di nuovi pezzi come Higuain e Pjaca. Nonostante la rosa non fosse al completo nel viaggio verso oriente, il tecnico Massimiliano Allegri ha sperimentato e mischiato le carte nelle gare disputate. Variabile impazzita, catalizzatore di gioco, centro dell'azione e della manovra è Miralem Pjanic. Nella prima uscita il bosniaco è rimasto a guardare, insieme ad altri big come Benatia, poi è uscito alla ribalta. Allegri, con il Melbourne Victory, si affida alla difesa a tre e schiera questo undici: Neto; Rugani, Marrone, Severin; Lirola, Lemina, Hernanes, Asamoah, Alex Sandro; Dybala, Cerri. Le occasioni non mancano, le gambe girano ancora non benissimo e la manovra è lenta. Vincono gli australiani ai rigori dopo l'1-1 al 90'. 

Dybala segna il goal del vantaggio contro gli Spurs | Foto: juventus.com

Contro gli Spurs, invece, l'allenatore livornese ha schierato una formazione molto interessante con l'albero di natale. Un 4-3-2-1, Pjanic e Pereyra a supporto dell'unica punta Dybala. Una Juventus bilanciata a centrocampo con Asamoah e Lemina intermedi ed Hernanes in regia. Dietro la coppia ben assortita Benatia-Rugani e Alex Sandro-Lirola sulle corsie. Neto in porta. Prova di sostanza, di lucidità e finalizzazione. Letale nello sfruttare gli errori grossolani degli avversari con la rapidità nelle transizioni di Pereyra, il dialogo di una certa caratura tecnica tra Dybala e Pjanic consente di gestire il pallone a proprio piacimento e sfruttare le discese degli esterni bassi. L'uno-due al quarto d'ora porta la firma di Paulo Dybala e Medhi Benatia. Il difensore marocchino riceve con naturalezza un cross al bacio di Pjanic e la testata va ad infilarsi sotto l'incrocio. Nel secondo tempo da segnalare l'ingresso di Alberto Cerri nelle vesti di prima punta con il conseguente arretramento di Dybala sulla linea di Pjanic. Accorgimento non banale, suggerimento che potrebbe indirizzare la Juve ad assumere questo assetto in Champions con i due dietro Gonzalo Higuain. Il centrocampo può contare su un Asamoah in grande spolvero, finalmento integro e la sua completezza e la funzionalità può diventare decisiva con la probabile partenza di un anarchico come Paul Pogba. Ottima l'intesa tra Rugani e Benatia, coppia ben assortita con l'aggressività e la saggia gestione del pallone del secondo e le letture tattiche del primo. 

Dopo il Tottenham, anche il South China: che goleador Benatia! | Foto: juventus.com

Nell'ultimo test contro il South China, si passa al 4-3-1-2 con Miralem Pjanic trequartista unico dietro Dybala e Cerri. Macek prende il posto di Lirola, partito in direzione Sassuolo, e Kastanos quello di Lemina da mezzala. Il ritmo è tutt'altro che spumeggiante, il caldo e l'afa non permettono un grande spettacolo. I cinesi si portano in vantaggio, sfruttando un errore in uscita di Neto. La Juve reagisce con i bolidi di Dybala da fuori area, ma è sempre Benatia a segnare arpionando la punizione deviata di Pjanic e scaraventando la sfera in rete. Propositivo il giovane Kastanos, spesso alla ricerca dello scambio stretto e ottimo nell'inserimento; anche Alex Sandro e Macek hanno fornito un grande apporto in fase offensiva, necessario per regalare ampiezza al 4-3-1-2 allegriano. Nel finale, dopo un considerevole numero di sostituzioni, Rosseti infila il 2-1. 

Buone indicazioni, ottimi spunti, zero infortuni. Ben così per ora, per una Juventus che vuole crescere in elasticità e duttilità: armi importanti per il famoso assalto alla Champions League.