Un anno fa, di questi tempi, Gigio Donnarumma era considerato un ottimo prospetto per il futuro del Milan. A distanza di un'estate le cose sono cambiate, ma solo per il meglio, tanto per il giovanissimo portiere, quanto per il mondo rossonero. Nelle ombre della scorsa stagione, la sua giovane stella ha acceso quasi da sola i pochi momenti positivi del Milan.
Il secondo anno dicono tutti sia quello più difficile dopo un grande risultato perchè bisogna confermarsi. Donnarumma di questo non sembra però preoccuparsi, anche perchè il Milan punta con forza su di lui, ricambiato in questo forte sentimento come spiega lo stesso portiere alla Gazzetta dello Sport: "L’idea di rinnovare mi piace molto e mi piace anche pensare a un rapporto col Milan duraturo negli anni. Concettualmente sono uno che non ha problemi al pensiero di fare tutta la carriera nello stesso club. E siccome sono da sempre tifoso rossonero, dico anche che la fascia da capitano sarebbe un sogno, il coronamento di un percorso. Ovviamente, ogni cosa a suo tempo."
L'Europa, però, non può più aspettare per questo Milan: "Cosa non voglio rivedere del Milan dell’anno scorso? I cali di concentrazione. Ma non ci possiamo nascondere: iniziamo a raggiungere l’Europa, poi vediamo quale Europa sarà. Dico solo che il Milan fuori dalle coppe non si può vedere. La concorrenza sarà dura, ma il Leicester ci insegna alcune cose… Montella? Ottime impressioni. Ha tanta voglia, ci troviamo tutti bene. E’ l’allenatore giusto per ripartire. Mi trovo molto bene con il Mister, è una grandissima persona e un grande allenatore. Tatticamente, cerca maggiormente di iniziare l'azione dal portiere."
Parole anche per Milan TV sulle differenze rispetto alla scorsa stagione e sul suo ruolo nel gruppo: "Rispetto all’anno scorso, per me non è cambiato nulla: continuo a lavorare come prima e a migliorare. I miei compagni scherzano ancora con me perché sono il più piccolo, ma in campo mi aiutano sempre. Li ringrazio perché l'anno scorso, quando ero il più piccolo ed erano le prime volte che entravo in prima squadra, mi hanno sempre aiutato. In campo non conta l'età. Io da portiere cerco di comandare la difesa e di parlare con i compagni, a prescindere dall'età."