Esigenze di bilancio da colmare, insieme alla voglia e all'espressa volontà di effettuare quel salto di qualità a livello Europeo. Il mercato della Juventus prosegue tra voci di acquisti sempre più vicini (Pjaca e Benatia potrebbero essere solo questione di giorni) e ritorni più che graditi (Cuadrado) all'ambiente e al tecnico. In tutto ciò si inserisce il sopracitato bilancio, al quale però va aggiunta una postilla: Benatia e Cuadrado sarebbero due prestiti con obbligo di riscatto, quindi una cessione in questa sessione si renderebbe meno necessaria, anche parlando di seconde linee, nonostante Pereyra sia ormai a un passo dal Napoli per 18 milioni bonus compresi, e anche Zaza potrebbe volare in GermaniaS, al Wolfsburg, in caso di arrivo di Pjaca.

Sulle prime pagine dei giornali però ci stanno finendo i grandi nomi, uno in particolare è sulla cresta dell'onda da ormai un mese: Paul Pogba, ovviamente. Se il suo agente non fosse Mino Raiola probabilmente la telenovela non esisterebbe nemmeno, ed il motivo per cui il procuratore spinge per la cessione (ovunque) è che lui si intascherebbe il 20% del prezzo che verrebbe pagato per il suo assistito. Insomma, se si concretizzasse l'operazione con lo United a 120 milioni, 96 finirebbero nelle casse della Juve e 24 in quelle di Raiola. La volontà della società di corso Galileo Ferraris però è più che chiara da diversi giorni, sin dal primo incontro che doveva esserci con il Real Madrid e che poi è saltato (metà giugno, circa): Pogba non è in vendita, a meno che sia il calciatore stesso ad esprimere la propria volontà di lasciare Torino. E il Manchester United, unica candidata in corsa, è quella società che l'ha lasciato partire senza rancori a parametro zero quattro anni fa...

Mino Raiola e Paul Pogba (fonte immagine: Eurosport IT)

L'operazione, qualora andasse a buon fine, porterebbe benefici economici non indifferenti alla Juve, la quale perderebbe però un pezzo fondamentale, uno di quei giocatori in grado di far vincere trofei, ed è questo il motivo che spinge appunto Marotta e Paratici a fare muro, oltre al fatto che i bianconeri non hanno assolutamente bisogno di rivoluzionare la rosa dopo averlo già fatto la scorsa estate. Ad oggi la volontà di Pogba, a giudicare dagli atteggiamenti (e non dai following su Twitter...), sembrerebbe essere quella di rimanere a Torino, anche per una questione di "protagonismo": la sua più grande forza è anche il suo più grande limite, ovvero quello di voler essere perfetto e protagonista. Probabilmente in altri lidi sarebbe uno dei tanti e rischierebbe anche di vedersi snaturato, mentre alla Juventus è, insieme a Dybala, l'anima della squadra. Raiola permettendo, è difficile ad oggi pensare che la società ceda.

Il secondo nome che si è fatto largo ultimamente è invece quello di Leonardo Bonucci, sul quale sarebbe piombato Guardiola, che lo vorrebbe portare al Manchester City per una cifra vicina ai 60 milioni. Anche in questo caso, la Juve risponde picche. Un giocatore come Bonucci non ha mercato, non può averlo: è uno dei leader dello spogliatoio, uno di coloro che sentono di più la maglia, una garanzia in campo e anche un idolo della tifoseria. Di conseguenza, Marotta e Paratici hanno già respinto un paio di offerte e continueranno a farlo, anche perchè in un video diffusosi nella rete si sente proprio il diretto interessato mandare un massaggio chiaro:

Inoltre, per finanziare il mercato in entrata e mantenere in ordine il bilancio non è affatto necessario vendere dei pezzi pregiati: se ne andrà molto probabilmente Pereyra, lo stesso Zaza dovrebbe fare le valigie in caso di arrivo di Pjaca, Hernanes sta attirando diversi estimatori, ci sono anche una miriade di giovani sui quali risparmiare ingaggi e magari incassare qualche cifra minore che aiuterebbe comunque. E, come anticipato, Benatia e Cuadrado sarebbero operazioni che, se si chiuderanno, sarà con la formula dell'obbligo di riscatto, dilazionando il pagamento in più esercizi.

Insomma, ancora una volta la Juventus deve provare a dimostrarsi più forte delle voci e delle volontà dei procuratori, i quali tendono sempre di più a comandare il calcio. Ad oggi però i tifosi possono rimanere piuttosto tranquilli: ad oggi la permanenza dei due gioielli, per quanto riguarda la società e le volontà dei due in causa, è cosa (quasi) sicura.