Tutto in poche ore, l'arrivo a Milano e a Milanello di Vincenzo Montella, l'incontro tra il nuovo allenatore del Milan e Adriano Galliani per iniziare a pianificare strategie e trattative per il mercato, le parole di Silvio Berlusconi che fanno voltare pagina al Milan. Si spera anche svoltare dopo annate deludenti e sottotono.
Partiamo, però, dal primo giorno di Montella in rossonero. Una giornata ricca di eventi ed impegni. La visita a Milanello, le prime parole scambiate con Abate e Antonelli all'interno del centro sportivo rossonero, l'osservazione dal vivo di quelle strutture che tra qualche giorno diventeranno per lui famigliari. Intanto per prendere maggiore confidenza con l'ambiente Montella ha scelto di dormire nel centro sportivo rossonero, senza scegliere uno dei lussuosi alberghi del centro di Milan. Lì dove c'è stata la visita a Casa Milan e il tour nel museo rossonero e il primo contatto con Adriano Galliani. Colloqui che sono proseguiti anche in serata, a cena, con la presenza importante di Gancikoff, uomo forte della cordata cinese che con Fininvest concorderà ogni mossa di mercato di queste settimane. Cena cordiale in cui Montella ha già indicato a Galliani alcuni nomi da provare a trattare.
A centrocampo la parola d'ordine è qualità e allora ecco il via libera per provare a riportare in Italia Mateo Kovacic dal Real Madrid e allo stesso tempo anticipare lo Zenit per Leandro Paredes della Roma. Due ragazzi giovani, ma dai piedi buoni, in grado di sviluppare il credo calcistico di Montella. Poi il sogno Marko Pjaca, stellina classe '95 della Dinamo Zagabria, su cui la Juventus non molla. Adesso che arriveranno i fondi cinesi, però, il Milan potrebbe sferrare il colpo decisivo tanto con la Dinamo Zagabria quanto con il ragazzo.
Nomi anche per la difesa, serve un centrale da affiancare ad Alessio Romagnoli, punto fermo da cui si ripartirà nel prossimo campionato. Montella ha fatto i nomi di Musacchio del Villarreal, Tah del Bayer Leverkusen e Lindelof del Benfica. Profili giovani e di prospettiva, probabilmente non a buon mercato, ma che sembrano indicare una sterzata a livello di strategie rispetto alle ultime stagioni. E con un elemento in più da non sottovalutare. Finalmente sembra essere l'allenatore a fare il mercato e non la società ad imporre al tecnico nomi e volti, a volte più arrivati per amicizie e canali preferenziali che non per reali valutazioni tecniche di scouting.