"Chiedo scusa all'Italia, ma non volevo prendere in giro nessuno, neanche il loro portiere".
La voce rotta dall'emozione, gli occhi ancora lucidi per le lacrime versate. Graziano Pellè torna - immediatamente - a parlare dell'errore commesso qualche ora fa, ai microfoni di Sky Sport. La nottata trascorsa non è servita a buttare giù il boccone amaro dell'eliminazione - subita per mano della Germania ai rigori - e negli occhi dei tifosi azzurri ed anche degli stessi calciatori passano e ripassano le immagini impietose dei rigori sbagliati.
Prima l'illusorio vantaggio, poi la beffa. In mezzo, l'istantanea sulla quale si sofferma l'Italia intera: Pellè guarda Neuer in tutta la sua imponenza, gli intima lo scavetto, prima di mettere a lato il rigore che avrebbe consolidato il vantaggio azzurro. Queste le sue parole di quest'oggi, che provano a giustificare il suo gesto.
"Siccome si muoveva molto, ho fatto il gesto dello scavetto, sperando che si fermasse. Ma credo che manco se ne sia accorto. Sono il primo ad essere dispiacere, anche se alla fine Neuer mi ha salutato, dicendomi che sono un gran calciatore. Sono arrivato qui da nessuno e vado via da nessuno, se avessi segnato il rigore per tutti sarei stato un fenomeno".
Da una parte il Pellè coriaceo lottatore tra i marmorei e statuari difensori tedeschi, autore di buone prestazioni - e due reti - contro Belgio, Svezia, Spagna e anche ieri, dall'altra un'istantanea impietosa che rischia di macchiare il suo Europeo.