Silvio Berlusconi sta meditando, secondo la Gazzetta dello Sport, un clamoroso dietrofront sulla cessione del club rossonero. La situazione rimane di stallo: il presidente rossonero pretende che la cordata cinese garantisca investimenti di 400 milioni di euro in cinque anni. Sempre secondo la rosea, la fumata bianca si starebbe allontando. Nel caso la trattativa dovesse saltare, Berlusconi sarebbe spinto dall’idea di rilanciare la squadra con le sue sole forze, con Brocchi ed una rosa italiana e giovane.
Le battute di Berlusconi avrebbero infastidito i cinesi ( "I cinesi comunisti mangiavano i bambini, ed io ora dovrei vendere loro il Milan?”) e, per molti giornali, non indurrebbero all’ottimismo nella trattativa per la cessione del Milan. Ma i mediatori fanno sapere che non esistono problemi e che l'affare, davvero ben avviato, continua. Secondo il Sole 24 Ore, il valore d’impresa nella trattativa con la cordata cinese sarebbe attorno ai 700 milioni per il 100% del club: 500 di equity (cioè 350 milioni per il 70%) più 240 milioni di debito.
La scadenza del 15 giugno si avvicina. Domani ad Arcore, Silvio Berlusconi pranzerà con i figli e i vertici della Fininvest per fare il punto della situazione, ma nessuno può riuscire realmente a capire cosa farà l'ex presidente del Consiglio: che voglia rimanere aggrappato al suo Milan? Forse. Il pranzo di domani sarà un appuntamento cruciale per il futuro del club rossonero.