"Io e l'Italia sottovalutati. Sarà bello stupire tutti". Così come Bonucci, Chiellini e Buffon nei giorni scorsi, anche Emanuele Giaccherini, intervenuto ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno, è convinto della forza della Nazionale e punta tutto sulla voglia di rivalsa e di riscatto di una Italia che in molti, alla vigilia dell'inizio degli Europei di Francia 2016, hanno dato già per morta.
Una squadre che, dalle feroci critiche di questi giorni, cerca linfa per fare gruppo e rafforzarsi: "Sì, ci devono dare ancora più spinta. Non abbiamo i grandi campioni del passato, ma la cosa più importante è essere una squadra, in cui tutti si aiutano e ognuno sa cosa deve fare. Questa può essere la nostra forza. Sappiamo che non siamo i favoriti, ma si può vincere anche senza partire favoriti".
Il centrocampista di proprietà del Sunderland guarda inoltre alla partecipazione alla kermesse transalpina, dove l'Italia di Antonio Conte vuole recitare un ruolo da assoluta protagonista: "Paragone col Leicester? No, deve essere d'esempio anche per noi. Siamo l'Italia e dobbiamo pensare a vincere. Ma in questo momento la storia è alle spalle e siamo un gradino sotto le altre. Proprio per questo, come la squadra di Ranieri, dobbiamo andare oltre le qualità tecniche: dobbiamo correre più degli altri e fare la differenza con la nostra organizzazione tattica".
Infine, un occhio rivolto al suo futuro, con una ferma convinzione: "Voglio e spero di rimanere a Bologna: è qua che se sono tornato su certi livelli. Io simbolo dell'Italia operaia? Io ringrazio la gavetta che ho fatto, perché so bene da dove vengo e quello che ero. Mi sento una persona pulita, semplice, che nella vita ha avuto la fortuna di saper giocare a calcio".