Dopo l'inaspettato tracollo casalingo del Cesena, che capitola 1-2 contro un combattivo Spezia dicendo così prematuramente addio al sogno serie A, tocca ora al Bari il difficile compito di confermarsi quale compagine favorita per l'approdo alle semifinali dei playoffs di Lega B. Nonostante l'ottima annata del Novara, infatti, sono i galletti i prediletti della vigilia, sia per quanto espresso in stagione che per l'effettivo potenziale tecnico. Se poi al vantaggio reale si aggiunge la possibilità di un pari grazie al miglior piazzamento durante la stagione, ecco che il passaggio del turno diventa, se non già scritto, quantomeno alla portata.
Ormai felicemente affezionato al 4-3-3, il Bari si presenta a quest'incontro con la sicurezza della big, condizione mentale che spesso però ha fatto male ai ragazzi di Camplone, Inutile nasconderlo: i galletti sono forti eppure spesso eccessivamente vanitosi, atteggiamento che non ha impedito loro comunque di approdare all'obiettivo minimo dei playoffs, traguardo praticamente obbligato per terminare decentemente l'ennesima stagione altalenante che potrebbe comunque concludersi senza la tanto agognata promozione. Affrontando la gara, i galletti proveranno subito ad aggredire il Novara con le proprie bocche da fuoco, guidate da un Maniero praticamente autore di una stagione in crescendo e conclusa, ad oggi, con 13 gol e 5 assist. Da non sottovalutare, inoltre, l'eterno Rosina, fermo a 10 reti personali. Insomma, finché si parla di attacco tutto bene, i guai giungono quando si esplora il discorso difensivo: a differenza di quanto si legge nella zona alta del campo infatti, in difesa il Bari non dispone di nomi eccellenti, uomini cioè dotati di esperienza e mentalità, binomio utilissimo nelle delicate sfide playoffs.
Reduce da trentotto giornate quasi perfette, invece, il Novara, etichettato come compagine attrezzata per una salvezza sofferta ma rivelatosi poi collettivo micidiale e spesso sorprendente, i ragazzi di Baroni hanno infatti trovato nel 4-2-3-1 un equilibrio tutt'altro che precario, riuscendo a compensare con l'educazione tattica eventuali defezioni tecniche. Con una squadra praticamente costruita intorno ad un ritrovato Gonzalez, infatti, i piemontesi non hanno praticamente mai sfigurato in questa serie B, andando a tirare il fiato solo dopo un lungo filotto di vittorie. Anche giustamente, si potrebbe aggiungere. Tatticamente parlando, come detto, l'impostazione iniziale prevede una folta trequarti, con i due esterni pronti però al rientro quando c'è da coprirsi, trasformando così l'assetto offensivo in un coperto 4-4-1-1. Sarà dunque interessante scoprire il modo in cui gli sfavoriti ospiti inizieranno la gara, consci di un non perfetto trend del Bari al san Nicola, teatro cioè di numerosi ed imprevisti KO, ultimo quello contro il Trapani.
Analizzando gli ultimi incontri tra le due formazioni, tutto sembra tendere dalla parte dei galletti, con il Novara vittorioso l'ultima volta solo nel 2012, quando furono cioè Buzzegodi, Mehmeti e Gonzalez a stroncare in casa i rispettivi avversari. Erano però altri tempi, il Bari all'epoca bazzicava nelle zone centrali della classifica mentre il Novara era tra le rose più forti della B. Ora le cose sono cambiate e le proporzioni decisamente invertite. I biancorossi hanno infatti costruito una rosa solida anche se non equamente tecnica, decisamente più forte dei rispettivi avversari. E se a questo si aggiunge il vantaggio di poter anche pareggiare, si capisce come le proporzioni in campo tendano ad essere leggermente impari. Si prospetta dunque una gara a prescindere emozionante, tra due belle realtà calcistiche che sognano un meritato ritorno in A dopo anni di Purgatorio sportivo.