Finalmente ci siamo. Dopo un'attesa lunga trentotto giornate, infatti, sono sei le squadre pronte a darsi battaglia per l'ultimo posto in serie A. Tra i due quarti di tale mini torneo post stagione regolare, grande incertezza vige su Cesena-Spezia, una gara combattuta e tra compagini che spesso hanno riproposto il medesimo gioco offensivo. Sulla carta dunque, proprio grazie a tale equilibrio, favoritissimo appare il Cesena che, facendo leva sul regolamento della Lega B, può anche concedersi il lusso di un pari casalingo per staccare il pass delle semifinali. Difficile infatti, pensare ad uno Spezia corsaro in Romagna, soprattutto se si considera che i bianconeri hanno ottenuto nel proprio stadio ben 50 punti, alla pari dell'imbattibile Crotone di Juric allo Scida.
Analizzando il modo di giocare, i padroni di casa potrebbero optare per un 4-2-3-1 pronto a diventare 4-3-3 in caso di allarme rosso. I bianconeri non hanno di certo brillato durante la loro stagione, ma sono riusciti comunque a piazzarsi sesti grazie ad collettivo tecnicamente valido e capace di sopperire a mancanze tattiche. Il giocatore-simbolo dei ragazzi di drago è Camillo Ciano, unico ad andare in doppia cifra e comunque a soli undici reti stagionali, non proprio uno score da bomber vero. Scendendo nelle zone basse del campo, però, il discorso cambia: Kessiè, Kone e Sensi sono solo alcuni, infatti, dei nomi che hanno dato muscoli e polmoni alla causa, senza disdegnare tocchi di classe. Ed proprio il centrocampo, infatti, il punto di forza dei bianconeri, che possono vantare una cordata mediana non indifferente, spesso supportata da una difesa capace di incassare 35 gol complessivi, meno solo di Crotone e Novara. Tale quasi invalicabile muro è dunque il fulcro di gioco dei romagnoli, pronti a difendere e a ripartire con i propri guizzanti esterni.
Più equilibrato, anche se comunque leggermente più offensivo, lo Spezia di Di Carlo, rinvigorito dal cambio in panchina ed ora divenuto outsider di un playoff che si prospetta incerto e ricco di emozioni. Gli Aquilotti hanno trovato nel 4-3-3 il loro modulo, pur togliendosi belle soddisfazioni con il più coperto 3-5-2, come dimostra la sfida vinta ai rigori contro la Roma in Coppa Italia. I liguri, a differenza dei prossimi avversari, sono reduci da due turni senza vittoria che ne hanno quasi compromesso la stagione, ma sono comunque riusciti ad arrivare ottavi, piazzamento minimo per sognare ancora la massima serie italiana. A livello di rosa, sicuramente non c'è paragone, ma a differenza del Cesena i ragazzi di Di Carlo possono contare su un gruppo coeso ed arcigno, che fa del gioco di squadra la freccia più appuntita di una faretra che comunque può contare su singoli quali Sciaudone e Piccolo, con l'arciere Calaiò che, a proposito di frecce, anche se non nominato resta comunque punta di diamante del pericoloso terminale offensivo. Certo, pensare ad una sconfitta esterna del Cesena è roba da film, ma i tanti capovolgimenti di questa serie B 2015/16 devono fungere da monito per chi ancora non si è convinto della totale imprevedibilità di uno dei campionati più emozionanti d'Europa.
Se infine si prendono in analisi gli ultimi scontri, è palese notare la decisiva incidenza del fattore-casa, anche se nel 2014 furono proprio gli Aquilotti a fare bottino pieno al Manuzzi, grazie alle reti Giannetti e Bellomo. In questa stagione comunque sono stati i romagnoli a vincere il doppio confronto, pareggiando 0-0 al Picco ma schiantando i prossimi avversari per ben 5-1 dentro il proprio stadio. Una sfida che si preannuncia dunque ricca di emozioni, combattuta ma forse già scritta prima del triplice fischio. Siamo pronti, comunque, a clamorose smentite.