Una sconfitta immeritata: la Juventus vince sul Milan per 1-0 ai supplementari e si aggiudica la Coppa Italia per l'11a volta nella storia, diventando la prima squadra italiana a conquistare per due volte di fila l'accoppiata scudetto-coppa nazionale. I rossoneri archiviano l'ennesima stagione fallimentare, la terza di fila senza Europa.
MA QUANTI RIMPIANTI
Chi l'avrebbe mai detto alla vigilia? Il Milan gioca alla pari con la Juventus, troppe però le occasioni non colte in questa stagione. I rossoneri meriterebbero la Coppa, la squadra di Brocchi non capitalizza però l’evidente supremazia del primo tempo, 45 minuti di personalità e coraggio.
Il Milan crea ma non tira, un copione già visto. Più equilibrato il secondo, nei supplementari la rete decisiva è realizzata al 110’ da Morata, entrato poco prima al posto di Hernanes. Si arrende un Milan che proprio non può fare di più, ma che riscopre il vecchio cuore rossonero, i giocatori tirano fuori l'orgoglio proprio nell'ultima partita dell'anno.
Perchè non giocare sempre così? Festeggia il Sassuolo, qualificato ai preliminari d'Europa League ed il Milan, per il terzo anno di fila, resta fuori dalle coppe.
IL FUTURO DI BROCCHI
La finale di Coppa Italia, ben giocata, pone l'accento sull'operato di Cristian Brocchi, probabilmente alla sua ultima gara sulla panchina del Diavolo. Le brutte prestazioni in campionato (contro le squadre retrocesse in Serie B) e l'esclusione dall'Europa sanciscono il futuro del tecnico rossonero. Brocchi dovrà fare quasi certamente le valigie, al suo posto molto probabilmente Giampaolo. Ma forse, proprio da questa serata storta, si potrà iniziare a porre le basi per ripartire.
Sarà un'altra estate calda, l'ennesima in casa Milan.