L'Italia volta pagina e lo fa in maniera del tutto radicale rispetto alle ultime scelte. Al passo con i tempi, e con una Nazionale tutt'altro che nobile da un punto di vista squisitamente tecnico, la Federazione ha deciso di intraprendere una via del tutto nuova, quasi sconosciuta, affidandosi a chi, per una vita intera, ha vissuto tra umiltà e periferia, un maestro di calcio a detta di molti, e marginalmente anche di vita che sembra pronto e definitivamente maturo per questa nuova avventura.
Giampiero Ventura è il profilo giusto e sembra aver battuto la concorrenza dei vari De Biasi, Montella ed altri che ambivano al ruolo di allenatore della Nazionale. Il mister del Torino, che a breve verrà rilasciato dal presidente Cairo, è l'erede designato di Antonio Conte, che come ampiamente risaputo lascerà la panchina azzurra per traferirsi su quella blues del Chelsea. Le caratteristiche tecniche ed umane di Ventura rappresentano il giusto connubio che potrebbe guidare l'Italia fino al prossimo mondiale russo, dando un'identità ben definita alla squadra ed al modo di esprimere calcio. Un allenatore navigato, con abbondante esperienza nazionale, discreta in campo internazionale e, aspetto più importante e che sembra essere stato decisivo nella scelta finale, capace di lavorare con qualsiasi materiale tecnico ed umano gli venga messo a disposizione. Quest'ultima è forse la qualità migliore del tecnico ligure, malleabile dal punto di vista tecnico e tattico, capace di adattarsi alle necessità della squadra e alle ambizioni della stessa. Reduce dalla pluriennale esperienza piemontese alla guida dei granata, Ventura potrebbe essere l'uomo giusto al momento giusto per conciliare le esigenze di una squadra che non staziona più ai primissimi livelli in campo internazionale e che cerca, disperatamente, di far crescere sotto tutti gli aspetti del gioco le nuove leve che si affacciano alla Nazionale, nell'intento di tornare il più in fretta possibile nel Gotha del calcio mondiale.
Sarà proprio questo uno dei punti cardine del mandato dell'ex Bari e sui quali la Federazione sembra aver investito la propria fiducia: i suoi precedenti parlano proprio in tal senso, con l'esplosione definitiva dei vari Cerci, Immobile, Benassi, Baselli e tanti altri che dalla culla granata si sono definitivamente consacrati a buonissimi livelli in Italia. Ovunque è andato ha sempre provato, ed in parte riuscito, a contribuire allo sviluppo ed all'affermazione dei giovani che aveva a disposizione. Al contempo, però, Ventura dovrà essere in grado di abbinare allo zoccolo duro ed esperto del gruppo quei giovani come Rugani, Romagnoli, Benassi e non solo che rappresentano l'Italia del futuro. Di contro, sicuramente, la scarsa esperienza del genovese potrebbe essere un aspetto penalizzante in vista dell'inizio della sua avventura, ed è per questo motivo che la Federazione sembra sempre più propensa ad affiancargli un uomo navigato in tal senso come Marcello Lippi. Una coppia che potrebbe garantire futuribilità e competenza, tecnica ma non solo, una discreta assicurazione sul futuro della Nazionale.