Con la trasferta dell'Olimpico cala il sipario sulla stagione viola. Un'annata in chiaroscuro, alle certezze d'andata si abbinano gli interrogativi di ritorno. La somma dei due opposti porta in superficie una quinta posizione che non nasconde un pizzico di rammarico. Qualche divergenza tra panchina e società, tra guida tecnica e alte sfere del club, qualche fatica di campo, figlia di una rosa ridotta per poter competere su più fronti.
Nella Fiorentina, spicca però un talento italiano in forte ascesa. Federico Bernardeschi è pronto a prendersi la massima serie. Porta sulle spalle un numero pesante, il 10, un simbolo, a Firenze, terra d'artisti, come altrove. Un campione in erba sul taccuino dei maggiori club europei.
Nella stagione corrente, un nuovo "vestito" per il centrocampista azzurro. Esterno, con compiti sì offensivi, ma anche di copertura. Idea di P.Sousa, idea vincente. Ora Bernardeschi sogna la chiamata europea, insegue un biglietto sull'aereo di Francia.
Sulle colonne della Gazzetta dello Sport - intervista di Luca Calamai - il ragazzo analizza il percorso in viola e auspica un futuro di gloria. La primavera del calcio italiano, con una ricca argenteria pronta a sbocciare, non cancella un passato di campioni. Bernardeschi elogia Totti e Buffon, monumenti da cui trarre ispirazione.
“Vero. Però fatemi dire che il mio idolo Totti e il mio mito Buffon sono esempi straordinari. Hanno quasi quarant’anni eppure sono dei modelli d’insegnamento per noi giovani”.
Proprio sul portierone, Bernardeschi si sofferma. La rincorsa della Juventus parte dalle parole, forti, del numero uno, dopo la debacle con il Sassuolo. A testa alta, anche nei periodi di maggior difficoltà, un esempio a trainare il gruppo. Questo Buffon, per Bernardeschi.
A Gigi invidio il carisma. Ricordate il suo intervento dopo la sconfitta dei bianconeri a Sassuolo? Il quinto scudetto della Juve ha preso corpo dopo quelle parole. Così fanno i veri leader”
Il divario dalla Juventus è ampio. La Signora non ha solo un organico superiore. Certo, la rosa è completa e ricca, ma è l'input mentale a spostare l'ago della bilancia. La Juventus sa vincere, non si accontenta, cavalca la storia, ogni giorno. Difficile scalfire una roccaforte che poggia su principi così saldi.
“È la società più ricca, ha i giocatori più forti e ha il gruppo più affamato. Per togliere lo scudetto ai bianconeri bisogna avere più fame di loro. E per ora siamo tutti indietro anche su questo fronte”
Chiusura sulla conferma di P.Sousa. Bernardeschi approva la scelta. L'operato del tecnico è ottimo, la Fiorentina può crescere sotto l'egida del portoghese e migliorare, nella prossima stagione, il risultato attuale. L'obiettivo - dichiarato - è un piazzamento da Champions.
“Una buona notizia. Sousa sarà importante non solo come allenatore. Lui farà crescere tutto il mondo Fiorentina. E con qualche inserimento giusto potremo tornare a inseguire il sogno Champions”..