La Lazio espugna il Braglia superando 1-3 un Carpi sfortunato e sprecone. Per le aquile reti di Bisevac, Candreva e Klose. Spiccano, inoltre, i due rigori falliti da Mbakogu, che si fa leggermente perdonare siglando nel finale l'unico gol dei suoi.

Padroni di casa che ripropongono il 4-4-1-1, in cui è Lollo a svariare dietro il bomber Mbakogu. Tutto confermato, poi, nelle altre zone del campo. Offensivo 4-3-3, invece, per gli ospiti, con Inzaghi costretto a rilanciare Hoedt al posto dello squalificato Gentiletti. Non si smuove dal ruolo di prima punta titolare, Miroslav Klose. Gara inizialmente bloccata: il Carpi è infatti abile a chiudere gli spazi, impedendo una qualsiasi azione laziale. Il match svolta all'11', quando proprio Hoedt frena in maniera scomposta Mbakogu, regalando di fatto un rigore ai falconi. Sul dischetto va proprio l'attaccante di casa il quale si fa però ipnotizzare da Federico Marchetti, bravissimo a stoppare la conclusione dell'avversario e fortunato sulla ribattuta, con Cofie capace di sbagliare da pochi passi. Il grande spavento anima finalmente la Lazio, che inizia un lungo dominio territoriale in tutta la fase centrale di frazione. Al 15' bellissimo tiro a giro di Felipe Anderson di poco fuori, quattro minuti dopo è invece clamorosa la carambola che vede protagonista il bosniaco Lulic, bravo a concludere ma sfortunato nel cogliere in successione traversa e palo. Una traiettoria davvero strana e tanta sfortuna per la compagine ospite, brava però a non scoraggiarsi nonostante le incertezze derivanti dall'opposizione silenziosa della Dea Bendata. Tale voglia di fare bene viene premiata al 24', quando in un mischione clamoroso la spunta Bisevac, bravo nel lasciar partire un destro potente dopo il vano doppio tiro di Parolo, murato alla disperata da Bianco. La marcatura subita stordisce il Carpi, che riesce comunque a ripartire e che anzi al 29' protesta per un presunto rigore non fischiato su Di Gaudio. Le velleità di casa sono comunque ben poca cosa, considerando anche la praticità di una Lazio capace di capitalizzare al massimo ciò che crea. Il pragmatismo laziale raggiunge l'apice al 33', quando una bellissima giocata di Klose imbecca Felipe Anderson, freddissimo e lucido nel servire a porta vuota Candreva per il più facile dei gol. Un finale di tempo dunque al cardiopalma, infarcito dal secondo rigore dato al Carpi: questa volta l'autore del fallo è Mauricio, capace di toccare scelleratamente il pallone con la mano. Dagli undici metri va ancora Mbakogu che, incredibile, sbaglia esaltando Marchetti e chiudendo di fatto un tempo ricco di emozioni e capovolgimenti di fronte. 

La seconda frazione comincia come se non ci fosse stato riposo, con il Carpi subito pericoloso e davvero, ma davvero sfortunato. Al 51' infatti ha del clamoroso la traversa colpita da Kevin Lasagna, appena entrato per Cofie, abile comunque a stoppare un pallone non facile propostogli da Letizia. I padroni di casa appaiono più convinti dopo il break, consci anche dell'importanza di un pari che appare proibitivo: al 63' l'uscita a vuoto di Marchetti potrebbe mettere tutto in discussione, ma il tiro di Pasciuti è bloccato sulla linea da Parolo, con tante disperazione per la panchina romagnola. I ritmi di gara risentono comunque dello sforzo delle due compagini, lentamente sempre meno pericolose dopo tanta aggressività: sia Lazio che Carpi tentano più che altro di sorprendersi con dei contropiedi veloci, molto prevedibili già al momento del loro proporsi. Al 70' prova Lasagna su punizione, tiro prevedibile e centrale. Come sempre, l'uomo in più per i falconi è proprio il quindici, l'unico capace di accendere un collettivo tutto sommato poco attrezzato per scalfire le altre diciannove di A. La Lazio appare comunque tranquilla, conscia del doppio vantaggio e poco avventata, mix perfetto che consente agli ospiti di calare il tris che imprime la parola 'fine' alle speranze carpigiane. Autore del colpo del KO, al minuto settan il solito Klose, bomber vero capace di girarsi e di trafiggere senza pensarci due volte Belec. Festa grande, per il tedesco, che si fa così perdonare di qualche egoismo di troppo nei minuti precedenti alla marcatura. Il Carpi è davvero a terra eppure, come una fenice magica, riesce a risorgere dalle proprie ceneri, disputando un finale di gara intenso e coriaceo, sintomo di un'arrendevolezza lungi dall'essere sentimento comune nei cuori dei ragazzi di Castori. All'85' tale impegno viene premiato con il gol della bandiera, siglato da Mbakogu, abile a ribadire in rete la bella punizione di Verdi stampatasi sulla traversa. 

Un Carpi volenteroso ma sprecone, una Lazio cinica: potrebbe essere questo lo spot della gara. I falconi hanno avuto due grandissime occasioni per segnare, sciupandole però entrambi. Ed in serie A, se sbagli due rigori, alla fine la paghi. Tanti applausi, comunque, per i biancorossi, ancora speranzosi di raggiungere una salvezza che avrebbe del clamoroso. Il prossimo turno è con l'Udinese: occorre vincere e sperare in un passo falso casalingo del Palermo, contro però l'Hellas in B da tempo. Nulla da dire, invece, alla Lazio: muscolare, tonica e concentrata, guidata da un sempreverde Klose. Migliore in campo per i padroni di casa, Verdi. Per gli ospiti in evidenza Marchetti.