Francesco Totti firma la partita n.600 in giallorosso, la Roma continua la caccia al Napoli. Questi i temi principali della domenica giallorossa. L'Olimpico si alza in piedi per rendere omaggio al Capitano, traghettatore in questo scorcio di stagione, àncora di talento per compagni in debito d'ossigeno. Il calendario non pone grossi ostacoli sul cammino partenopeo, ma Spalletti non vuol lasciare nulla d'intentato. Sei punti, prima del bilancio di fine anno. Si parte dalla sfida interna con il Chievo, salvo da tempo.
Aldilà di numeri e celebrazioni, difficile vedere Totti in campo fin dall'avvio di gara. Il tecnico preferisce l'apporto completo che può offrire Perotti, perfetto nell'abbinare movimenti offensivi e ripiegamenti sulla trequarti. L'ex Genoa garantisce alla Roma imprevedibilità, vede il gioco, sa duettare nello stretto e intuisce i movimenti dei compagni. Totti, d'altronde, riesce, come i campioni, a incidere anche in una porzione di gara. Il Capitano è il terremoto che consente alla Roma di lievitare a livello emozionale. Con Totti in campo, la squadra acquisisce sicurezza, sente di poter vincere, sempre. Ecco perché è giusto sfruttare Totti nel pieno del suo potenziale, cioè nei venti minuti finali, quando l'intensità fisica diventa meno rilevante.
Con Perotti, El Shaarawy e Salah, esterni di grande passo, pronti a sprintare in corsia e a tagliare verso il centro dell'area. Siede, nuovamente, in panchina Dzeko.
Qualche interrogativo anche in mediana. Strootman aumenta i giri del motore. Ottimo approccio nel turno in archivio, ora la possibile conferma. L'olandese si gioca la maglia da titolare con Pjanic. Il primo garantisce maggior prestanza, equilibrio, il secondo porta in dote una tecnica superiore, è lampadina che illumina la manovra. A completare il quadro, De Rossi, schermo a protezione della linea di difesa e Nainggolan, incursore con licenza di offendere. Il belga si posiziona tra El Shaarawy e Salah, alle spalle di Perotti.
Dietro, Manolas e Rudiger al centro, con Florenzi e Digne in corsia. L'unica alternativa è Maicon, pronto a rilevare l'azzurro.
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