Luca Toni dice basta e lo fa in una conferenza stampa annunciata nella giornata di ieri e che si è tenuta nella mattinata di oggi. L'attaccante ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, dopo una carriera iniziata tardi ad alto livello, ma che comunque gli ha permesso di essere capocannoniere sia in Serie A che in Serie B e di vincere un Mondiale nel 2006 con l'Italia di Marcello Lippi in Germania. L'ultima tappa della sua carriera è stata Verona, dove l'avventura purtroppo si è conclusa con la retrocessione ed una stagione davvero complicata sotto molti punti di vista.

Così Toni annuncia la propria decisione: "Dopo un po' di riflessioni ho deciso che dopo 22 anni di calcio, quella di domenica sarà la mia ultima partita da professionista. Mi sono reso conto di essere arrivato alla fine del percorso, soprattutto a livello mentale. A Verona sono stati tre anni fantastici, ma sono state dette anche cose non piacevoli. Da quando sono arrivato non mi sono mai permesso di dire chi prendere e chi non prendere, ho fatto solo il giocatore. Ho dimostrato professionalità e non mi sono mai permesso di dire chi doveva giocare e chi no. e ho pensato di lasciare l'anno scorso? Quando le cose vanno molto bene è impossibile lasciare, purtroppo questo è stato l'anno peggiore della mia carriera anche a livello di testa. È impossibile fermarsi quando a 38 anni diventi capocannoniere della Serie A e dimostri di essere il miglior centravanti. L'unico modo era avere una grande delusione e quest'anno per me è stata una grande delusione."

Un altro passaggio della conferenza di Toni, gianlucadimarzio.com
Un altro passaggio della conferenza di Toni, gianlucadimarzio.com

Sul futuro post campo c'è ancora incertezza: "Non so se resterò a Verona, col presidente avevamo detto che a fine anno ci saremmo trovati, penso che parleremo la prossima settimana per fare una chiacchierata e per capire se si può lavorare insieme. Verona mi piace e mi sono affezionato,parlerò col presidente e vedremo se ci sarà la possibilità di iniziare un nuovo percorso. Lo farò con umiltà, ma le mie idee rimarranno intatte perché ho fatto 30 anni di calcio, quindi credo di avere un po' di esperienza. Farò l'allenatore? Non credo, vedo i miei ex compagni invecchiare di cinque anni alla volta."

Infine una battuta sul suo rapporto non facile con Delneri"Che con l'allenatore io non abbia un bel rapporto credo che sia agli occhi di tutti, ma di sicuro sia io che lui usciamo sconfitti da questa stagione. Di sicuro sono successe cose che non mi sono piaciute, però adesso di questo non voglio parlare. Dopo la partita contro il Carpi l'allenatore ha fatto un discorso come se si dovesse già programmare la stagione in Serie B. Io sono il capitano e ci ho sempre messo la faccia, non mi sembrava rispettoso per nessuno dire balle, quindi ho detto la verità, ovvero che non meritavamo di stare in Serie A. Il mio è stato un discorso per far venire fuori il carattere della squadra, non mi sembrava di aver detto qualcosa di così grave. Ho sempre messo davanti a tutto la squadra, non credo che qualcuno possa dire che Toni non sia stato un buon capitano. Tornerei a dire quelle cose altre cento volte per dare uno stimolo al mio spogliatoio, mi dispiace che questo non sia stato capito e che in tanti abbiano giocato su questa cosa."