"Il Chievo è una squadra con automatismi consolidati da anni. In casa avevamo fatto un'ottima partita. Domani sarà una gara simile, la loro squadra non ha cambiato molto al di là della punta. L'idea di gioco è la stessa e la portano avanti con qualità".
Parole importanti quelle di Paulo Sousa, tecnico della Fiorentina, nei confronti del prossimo avversario. Il Chievo di Rolando Maran, silenziosamente, si è portato a suon di vittorie a ridosso delle prime della classe e, con merito, sta raggiungendo un risultato oltremodo soddisfacente. Tiene alta la concentrazione in vista del match il tecnico portoghese, che vuole una pronta riscossa da parte della squadra dopo la sconfitta contro la Juventus.
"Il ko con la Juve non cambia molto. Per noi è un'opportunità per trovare maggiore maturità. Queste gare che mancano saranno utili, abbiamo già dimostrato di poter andare oltre ai nostri limiti. Dobbiamo migliorare sulla mentalità, dobbiamo crearne una vincente. Uno deve andare in campo per vincere sempre, poi i dettagli possono fare la differenza. Ripeto, è una grande opportunità per noi".
La sfida con il Chievo rappresenta inoltre un'ottima occasione per confermare il quinto posto alle spalle dell'Inter che servirà ai viola di partire dalla fase a gironi dell'Europa League: "La classifica finale inciderà sulla prossima stagione. Dopo una stagione importante sul piano mentale e fisico è importante iniziare la successiva con la massima freschezza. Inoltre esiste una componente emozionale. Partendo direttamente dai gironi di Europa League è più semplice anche da questoo punto di vista"
Inevitabile non parlare anche dell'incontro effettuato in settimana con la dirigenza per il prolungamento del contratto. Questi i punti cardine fissati dall'ex allenatore del Basilea: "Sono stato sempre molto chiaro nell'esporre la mia idea di campo e strutturale per una crescita comune e la ricerca di risultati. Ho già parlato altre volte di modelli sportivi, io guardo alla cima della piramide. Io posso avere le mie idee e ho già fatto le mie valutazioni, ho detto ciò che ho visto e quali sono i margini di crescita, ma tanto oltre non posso andare, io parlo di campo".
Successivamente, l'analisi di Sousa si sposta sulla crescita della squadra e sul campionato disputato dalla compagine toscana: "Io parlo di cultura. I tifosi hanno sempre dimostrato, storicamente, chi sono. Io devo influire sui miei giocatori e i tifosi devono identificarsi in noi. Per questoo dobbiamo creare una cultura che poi va coltivata. In questo modo i messaggi che arrivano dall'esterno non ci dovrebbero condizionare. Noi abbiamo alzato le aspettative, abbiamo dimostrato di poter competere. Domani abbiamo la possibilità per crescere ulteriormente nella nostra mentalità e nel nostro approccio. Parlo di me stesso, dello staff e dei giocatori. Ovviameente ci sono altri fattori che incidono in tal senso".
Infine, al termine della settimana di Champions League, Sousa guarda così alle correnti di pensiero filosofico-calcistiche dopo lo scontro tra Guardiola e Simeone: "Ci sono diversi modi per vincere, dipende da chi ci crede di più. Creare un gioco attrattivo comporta una ricchezza intellettuale del giocatore. Quando lavori solo difensivamente è più semplice far capire le cose ai giocatori, il lavoro da fare è minore sul piano mentale. Simeone sta introducendo un calcio un po' più difensivista ma comunque moderno".