"Voglio trovare un senso a questa squadra... anche se questa squadra un senso non ce l'ha...". Tra lo sconforto e l'autoironia la stagione in casa Milan sta precipitando sempre di più, in un vortice di scelte che non danno la sensazione di uno straccio o di idea o di progetto dalle parti di Via Aldo Rossi.
Gli inviati a bordo campo delle varie televisioni hanno parlato di un Cristian Brocchi sconsolato negli ultimi minuti della gara del Bentegodi con il Milan, raggiunto sul pari dal rigore di Pazzini, lungo e sfilacciato, preso di infilata dai ragazzi di Delneri un po' da tutte le parti. I numeri a fine partita sono impietosi nei confronti dei rossoneri: il Verona ha tirato 28 volte verso la porta di Donnarumma e se non fosse stato per il portiere classe 1999 il risultato probabilmente sarebbe stato ancora più rotondo in favore dei gialloblu. La faccia di Galliani, invece, inquadrato più di una volta in tribuna era tutto un programma e probabilmente rappresentava quella della maggior parte del mondo Milan. Sconsolato, stanco di vedere una squadra mediocre spacciata per grande e allenatori cambiati di continuo come se il problema potesse essere in panchina. Qualcuno ad Arcore pensa ancora che il Milan di oggi sia all'altezza di quelli del passato, senza voler considerare gli schiaffoni che da ormai quattro stagioni arrivano implacabili da tutti i campi della Serie A.
Viene anche difficile provare a parlare dei singoli e delle loro prestazioni di ieri pomeriggio. A parte Donnarumma, Abate, encomiabile come impegno e voglia se non altro e Honda, difeso pubblicamente da Brocchi nel post partita, per tutti gli altri c'è davvero poco da dire. Con Mihajlovic un minimo di compattezza di squadra si era trovato, mettendo da parte quell'estetica del gioco spesso invocata dai piani alti, ma evidentemente impossibile da mettere in pratica se ad avviare l'azione devono essere Zapata e Montolivo. Qualcuno giustifica il tutto dicendo che le idee di Brocchi non siano ancora state assimilate dalla squadra. Forse, però, il problema è che questi giocatori oltre un certo livello non possono andare. L'unico ad essersene reso conto è stato preso e messo da parte. Ora le ultime tre di campionato, con lo spettro di perdere anche il sesto posto, insieme alla finale di Coppa Italia contro la Juventus non possono che fare paura.