Cuore, grinta, carattere: la punizione a tempo scaduto di Siligardi regala all'Hellas Verona una meritatissima vittoria contro uno scialbo Milan, spentosi dopo l'iniziale vantaggio di Jeremy Menez. I rossoneri faticano ad imporre gioco, provando con le sole ripartenze nella ripresa, ma vengono puniti dall'impeto della compagine scaligera, i cui sforzi vengono premiati nel finale: Pazzini impatta dal dischetto, mentre l'ex Livorno firma col mancino una prestazione superlativa, beffando uno stoico Donnarumma. Il Verona evita così l'aritmetica retrocessione, mentre il Milan vede avvicinarsi sempre più lo spettro Sassuolo, adesso a -1 dal sesto posto dei rossoneri.
Delneri conferma il 4-4-1-1 con Siligardi e Wszolek sugli esterni a sostegno dell'attacco composto da Rebic e Pazzini. In difesa, davanti a Gollini, quartetto composto da Bianchetti e Moras centrali, Pisano ed Albertazzi ai lati. Brocchi risponde con Honda tra le linee (decisivo nel gol del vantaggio), a sostegno di Menez e Bacca. Mauri accompagna Montolivo e Kucka a centrocampo, mentre De Sciglio viene preferito ad Antonelli, con Zapata assieme a Romagnoli davanti a Donnarumma.
E' il Verona a partire meglio, con il Milan che paga un approccio alla gara fin troppo blando. Pazzini, dopo pochi secondi dal via, ha sul destro l'occasione ghiottissima per portare in vantaggio i suoi, ma a tu per tu con Donnarumma spara sul portiere in uscita. Sulle ali dell'entusiasmo, gli scaligeri premono sull'acceleratore, riuscendo a sfruttare i tantissimi errori in fase di disimpegno degli ospiti, schiacciati nella propria trequarti: Siligardi e Wszolek sono pericolosi sulle corsie esterne, ma non riescono mai a concretizzare la superiorità per mettere Pazzini in condizione di battere a rete. Al ventesimo, però, l'episodio che cambia volto al match: alla prima folata rossonera, Honda trova spazio tra le linee difensive avversarie e, con fin troppo spazio a disposizione, costringe Gollini alla respinta, sulla quale Menez non perdona. I ritmi, intensi nella prima metà di gara, calano alla distanza, con Delneri che non gradisce particolarmente la prova di Rebic, sostituito prontamente da Romulo. Di contro, Brocchi è costretto a rinunciare a De Sciglio, sostituito da Antonelli a causa di un colpo al volto che non gli permette di proseguire il match. Nei minuti finali sono i rossoneri a rendersi pericolosi dalle parti di Gollini pur non sfoggiando una manovra brillante: Menez si fa trovare pronto sull'inserimento sulla sinistra del neo entrato terzino, ma viene ancitipato dal provvidenziale intervento in chiusura di Albertazzi.
Da una diagonale difensiva ad un'altra, che in avvio di ripresa vede protagonista Abate, che sul cross di Siligardi per Pazzini alza in angolo anticipando l'ex centravanti rossonero. Il Milan non riesce (e non vuole) ad alzare il ritmo della manovra, limitandosi a gestire il possesso palla e provando, di rado, a pungere con Menez davanti. Il francese trova spesso il guizzo al limite dell'area, come al dodicesimo quando imbecca Bacca in area: il colombiano, dopo aver saltato Bianchetti grazie ad un rimpallo, spreca però con una improbabile rabona. I padroni di casa provano a scuotersi con l'ingresso in campo di Juanito Gomez per Wszolek, ma Pazzini è poco reattivo sul suggerimento dell'argentino al ventesimo. Gli ospiti, sempre sornioni ma poco brillanti, tornano pericolosi a metà ripresa, provando a sfruttare l'esuberanza fisica di Antonelli prima, che pennella al centro per Honda, e Bacca succesivamente, che calibra per Menez libero sul secondo palo: in entrambe le occasioni, però, bravo Bianchetti ad immolarsi davanti a Gollini.
Il Verona ritrova brio e fiducia dopo gli errori milanisti e costruisce mattone su mattone la rimonta. Il pareggio arriva su calcio di rigore concesso per fallo di mani di Romagnoli (involontario, ma netto): Pazzini stavolta non sbaglia, beffando Donnarumma che aveva intuito. Gli scaligeri sfruttano l'inerzia per attaccare gli ospiti, irretiti, e con Pazzini e Gomez sfiorano addirittura il gol del sorpasso: l'estremo difensore rossonero e Zapata riescono ad evitarlo. Nell'ultimo quarto d'ora a provarci con maggiore insistenza e voglia è il Verona, ma è Bacca, in contropiede, a sfiorare il vantaggio: Honda porta via il difensore al colombiano, che col destro lambisce il palo a cinque dal termine. Dalla parte opposta Zapata è ancora una volta impeccabile nel chiudere il diagonale vincente di Ionita, tenendo aperto il match. Ultimi minuti palpitanti: da una parte Antonelli e Luiz Adriano non trovano la deviazione su cross di Menez, dall'altra Romulo calcia su Donnarumma da ottima posizione. Il giovane portiere rossonero è protagonista, una volta ancora, su Juanito Gomez lanciato da Siligardi in contropiede deviando in angolo la conclusione mancina dell'argentino. Tuttavia, non può nulla al 94' sulla punizione perfetta dell'ex Livorno, che col mancino fa esplodere di gioia il Bentegodi pennellando il mancino sotto la traversa in concomitanza con il triplice fischio finale.