L'alba di una nuova era. E se il buongiorno si vede dal mattino, quella della Lazio potrebbe ricca di soddisfazioni. Simone Inzaghi, che vorrà scrollarsi di dosso la nomea di traghettatore, affronta in questa quint'ultima giornata la sfida probabilmente più difficile, ma sicuramente la più stimolante. Non è mai facile affrontare la Juventus a Torino, lo dice la straordinaria serie di vittorie casalinghe che dura dal 4 ottobre, lo confermano le 8 vittorie e 3 pareggi negli ultimi 11 incroci delle due compagini in Serie A, ma è sempre sbagliato piangersi addosso già in partenza. Perchè la Lazio non ha più nulla da perdere, perchè nelle ultime due uscite ha mostrato una grande solidità difensiva e fluidità nelle manovre offensive, perchè provare a compiere una sorta di "impresa", fermando la marcia trionfale della Signora, è più che mai intrigante. Ci avrà pensato bene Massimiliano Allegri, che nelle interviste degli ultimi giorni si è "tutelato" parlando di sfida non assolutamente semplice, anzi. Ma se si vogliono raggiungere quei fatidici 7 punti che separano la Juventus dalla matematica certezza del quinto scudetto di fila, di quell'impresa insperata nell'autunno burrascoso, questa è una di quelle partite che non si possono sbagliare. Allora testa e concentrazione solo al campo, perchè quei sei punti di distanza, diminuiti con la vittoria per 6-0 del Napoli contro il Bologna,  non siano una distrazione, una fonte di preoccupazione, ma uno stimolo a puntare sempre più in alto, a confermare le proprie potenzialità, a sbirciare il tricolore. Lo sbirci soltanto, quanto basta per farti venire l'acquolina in bocca, ma non lo puoi guardare, perchè correresti il rischio di accecarti, di dissolvere quella visione idillica quasi al traguardo, proprio come Orfeo.

I precedenti in terra piemontese sono  assolutamente favorevoli ai padroni di casa: nei 72 incontri disputati, infatti, sono state ben 45 le vittorie dei bianconeri, 18 i pareggi e 9 le sconfitte. L'ultimo match di campionato disputato allo Stadium risale al 18 aprile di un anno fa, quando la Juventus si impose per 2-0 con un rasoterra piazzato dall'Apache Carlos Tevez al 17' e un coast to coast micidiale di Bonucci al 28'. Nel match di andata furono sempre i bianconeri ad avere la meglio, nuovamente per 2-0: dopo l'autogol di Gentiletti al 7' è Dybala, con uno splendido tiro al volo dal limite dell'area, a chiudere i conti al 32'.

Allegri conferma il 3-5-2 e schiera Buffon tra i pali, in difesa pronti Barzagli, Bonucci e Rugani, che tanto sta crescendo nelle ultime uscite. Sugli esterni agiranno l'ex Lichtsteiner sulla destra e Alex Sandro, tenuto a riposo con il Palermo, sulla sinistra. In cabina di regia il mister toscano dovrà sopperire all'assenza di Marchisio, operatosi ieri al crociato, lo sostituirà l'ex laziale Hernanes. Al suo fianco ci sarà uno tra Sturaro e Khedira, che potrebbe riposare, e sicuramente Pogba. In attacco, per effetto della squalifica di Morata, confermati Dybala e Mandzukic, con Zaza pronto a subentrare.

Brutta tegola per Inzaghi che dovrà fare a meno di Candreva, out all'ultimo momento per un'infiammazione al ginocchio. 4-3-3 comunque confermato con Marchetti a difesa della porta, nella retroguardia ci saranno Hoedt e Mauricio centrali, Basta sulla destra e Lulic sulla sinistra. Parolo, Milinkovic-Savic e Biglia, che si vocifera essere il futuro sostituto di Marchisio, formeranno il terzetto di centrocampo, nel trio d'attacco sarà Felipe Anderson a prendere il posto dell'ala della nazionale, al suo fianco il sempreverde Klose e lo spumeggiante Keita.