Nonostante abbia lasciato Firenze e la Fiorentina ormai da diversi anni, Martin Jorgensen è ancora ricordato volentieri dalla piazza viola per il suo impegno e la sua professionalità. Intercettato da Lady Radio, l'ex esterno ha detto la sua sulla stagione della Fiorentina di Paulo Sousa.

Il momento non è il migliore se si guarda alla stagione nel suo complesso: "È un momento difficile, i viola hanno perso troppo e si sono distaccati dal terzo e quarto posto. Ora è difficile rialzarsi perché manca poco e sei stanco mentalmente. La Fiorentina ha attraversato un periodo in cui è mancato il gioco e un po' di fortuna, poi è subentrato il dubbio, le pressioni dall'esterno e pure le voci sul mercato non fatto e quelle sul presidente non hanno aiutato la squadra. Parlare tanto fa bene solo a giornali e tv non alla squadra, soprattutto a questa che non è stata così forte da farsi scivolare addosso tutto questo." E se mancasse un leader a questa squadra: "È importante averne nello spogliatoio perché aiutano a tirare fuori il meglio di ognuno. E non è importante che urli, uno può essere leader semplicemente col dialogo, oppure parlando addirittura poco. Credo che nello spogliatoio attuale siano leader giocatori più 'vecchi' come Gonzalo Rodriguez, Borja Valero e Pasqual anche se gioca poco."

Paulo Sousa, invece, è rimandato nel giudizio di Jorgensen: "Ha fatto un gioco da applausi nei primi sei mesi, evidenziando idee nuove ed entusiasmo. Ma sono del parere che un allenatore non è giudicabile in base agli ultimi otto mesi di lavoro svolto bensì considerando quello che ha fatto anche nelle avventure precedenti. Resta in ogni caso un buon allenatore ma per fare bene ci vuole anche la squadra." Infine un pensiero sulla sua avventura alla Fiorentina: "Ricordo con affetto il gruppo che ha lavorato insieme dal 2005 al 2009, un gruppo eccezionale fatto di buoni compagni di squadra, rispettosi l'uno dell'altro."