Non avrà dormito la notte, pensando all'occasione che gli si è creata, dicono molti suoi ex compagni di squadra: Simone Inzaghi, lui che ha fatto parte della Lazio più forte, della Lazio campione d'Italia, ha l'opportunità di incidere anche da allenatore, entro un tempo limitato (sette partite da qui al termine del campionato), nei limiti di un ambiente bollente, di un rapporto tifosi-società ormai lacerato, di una squadra senza motivazioni. Dopo i buoni risultati raggiunti con la Primavera per Simone è tempo di Serie A.
La Lazio di questa stagione è apparsa apatica, senza spirito, senza quel tres d'union che l'aveva tanto lanciata l'annata passata. Dove può incidere il neo 40enne Inzaghi è proprio nello spirito della squadra, nell'approccio mentale di ogni singolo giocatore. L'ex bomber laziale dovrà prima lavorare sulle motivazioni, sulla voglia di riscatto, anche se la stagione sembra ormai persa, con l'Europa distante troppi punti, sette, come le partite che mancano, come le partite che ha a disposizione Inzaghi per guadagnarsi il futuro sulla panchina biancoceleste. Lui sa di essere un traghettatore, ma la società potrebbe caldeggiare l'idea di confermarlo se dovesse fare molto bene.
Nel ritiro di Norcia il neo tecnico della Lazio ha avuto modo di conoscere bene i suoi giocatori, di parlare, di confrontarsi. Non è un momento facile, dopo il derby perso il morale è bassisimo, ma i tifosi chiedono di chiudere la stagione più degnamente possibile, onorando la maglia partendo dalla trasferta di Palermo, e per tutte e sette le partite mancanti. Il modulo resterà il medesimo, il 4-3-3, lo stesso di Pioli, lo stesso adottato dalla Primavera. Novità forse nelle scelte dei titolari, con Inzaghi potrebbero cambiare degli equilibri che si erano generati con Pioli alla guida. Anche se le scelte di campo vengono in secondo piano in questo momento, infatti Inzaghi dovrà lavorare sopratutto sulla testa dei suoi giocatori.
Giovedì c'è stato un intenso colloquio, durato circa un'ora, con un gruppo della Curva Nord: i tifosi chiedono di cambiare spirito, non è piaciuto il modo in cui è stato approcciato il derby, chiedono di metterci il cuore onorando la Lazio. E' stato presa ad esempio proprio il mister, Simone Inzaghi, e la sua voglia di combattere su ogni palla quando era giocatore. Lui ha replicato dicendo che cercherà di trasmettere la Lazialità, di trasmettere uno spirito combattivo ai suoi giocatori. Solo un'interdipendenza del genere - tra allenatore, tifosi e squadra - può far cambiare rotta ad una Lazio senza obiettivi. A Lotito non è di certo bastato il comunicato per rassenerare l'ambiente, che ha risposto chiedendo al patron di farsi da parte. Ora bisogna salvare sul campo l'orgoglio, dalle scrivanie di Formello, invece, bisogna che ci si affretti a progettare un nuovo futuro.