Tutto si sarebbe aspettato Paulo Sousa alla vigilia del derby toscano contro l'Empoli fuorchè un nuvolo di polemiche per una cena (innocente?). Inevitabile nella classica conferenza stampa di presentazione della trasferta di Empoli partire proprio da questo punto, con l'allenatore della Fiorentina che ci ha tenuto a spiegare la situazione, anche se non giustifica l'accaduto (senza nemmeno negarlo).
"Non è che posso sempre giustificare con chi vado a cena. Anche questa settimana sono stato a cena con persone interessanti se volete scriverlo. Conosco bene il calcio, so che c'è della preoccupazione ma io ho un contratto. Io oggi sono l'allenatore della Fiorentina e sono molto concentrato su questo. Abbiamo 21 punti da conquistare, vogliamo tornare subito a vincere. Tutte le mie energie sono rivolte a questo".
La domanda immediatamente successiva tende però a dare uno sguardo al futuro, con l'allenatore ex Basilea che non fa molta chiarezza sulla sua permanenza alla viola: "Ci sono tanti fattori che comportano un lungo lavoro. Un allenatore non deve solo allenare, deve avere una partecipazione continua su tutta la struttura. Quando parlo di cultura mi riferisco a questo. C'è bisogno di fiducia nelle persone, tempo, idee condivise per aprire un ciclo. In con la società sono stato frontale e chiaro e l'ho sempre fatto. E' fondamentale per andare avanti a lungo".
Si torna a parlare di calcio giocato, con la sfida dell'andata che aprì una crisi nella stagione viola: "In quella partita abbiamo provato a proporre calcio, sia io che il mio collega Giampaolo, che ci ha aggrediti alti. E' stata una partita intensa, di qualità. Il risultato non è stato dei migliori, ma nel secondo tempo non li abbiamo fatti uscire dalla propria metà campo. Preparazione sbagliata? Nella metodologia che io promuovo abbiamo lavorato sempre allo stesso modo. Per me, quello che condiziona di più, è la parte mentale. E poi quella tattica. Un calo lo abbiamo avuto ed ha dato la variabilità dei risultati. A me piace relazionarmi con i giocatori, devo aggiustare tutte le personalità nell'identità comune".
Fiorentina che, dopo l'ennesima battuta d'arresto contro la Sampdoria, guarda all'obiettivo quarto posto: "Fallimento? Restiamo concentrati e convinti del nostro lavoro. L'obiettivo era quello di migliorare i giocatori, io devo proporre allenamenti ai quali i giocatori arrivino motivati e fiduciosi. E' un lavoro continuo, devo fargli scoprire sempre nuove cose". Inoltre, sulla crisi di Kalinic: "Questa squadra è stata basata su verticalizzazioni non continue. Quando abbiamo il pallone non cerchiamo subito la verticalizzazione. Tello è un ragazzo che ha giocato poco lo scorso anno. Ha bisogno di tempo per avere continuità sui cambi di ritmo. Tanti fattori influenzano, noi cerchiamo di aiutarlo. Ha fatto partite molto continue ed altre meno. E' tutta una complessità. Ha una capacità di lettura importante per dare ai compagni una linea di passaggio. Ci mancano più movimenti senza palla, ci stiamo lavorando".
Inoltre, riguardo l'Empoli: "Hanno avuto tanti giocatori che non hanno potuto giocare in queste dodici partite senza vittoria. Stanno trovando di nuovo i migliori e la loro qualità di gioco mi sembra vicina a quella che hanno fatto vedere all'inizio della stagione. Sono in crescita, domani cercheranno la vittoria. Lo faremo anche noi, vogliamo trovare la molla per questo cambio mentale, affinché si possa finire al meglio questa stagione".