"Sessanta per cento Juventus, quaranta Napoli". Questo il parere di Cesare Prandelli, ex allenatore della Fiorentina e della Nazionale italiana di calcio riguardo la lotta scudetto che in queste ultime otto giornate catalizzerà l'attenzione degli appassionati di calcio e non solo. Un duello bello e appassionante, che verrà deciso da pochi dettagli, soprattutto in considerazione del fatto che il calendario mette di fronte alle due concorrenti più o meno le stesse fatiche. 

"ll cammino e abbastanza simile. Entrambe dovranno affrontare alcuni ostacoli difficili, ma vedo le due squadre estremamente agguerrite. Stanno affrontando questo rush finale come se fossero otto finali. Niente è lasciato al caso, l'atteggiamento è di chi se la gioca fino all'ultimo. Ovvio che la Juventus hà un leggero vantaggio, di tre punti".

Milan e Fiorentina da una parte, Roma e Inter dall'altra. Ecco chi deciderà la corsa scudetto: "La Roma: di queste quattro trasferte la più pericolosa è quella dell'Olimpico. Buon per la Juve, che nel girone di ritorno l'ha affrontata prima della rinascita. Peggio per il Napoli che deve andàrgli a fare visita adesso. Mancassero due-tre giornate, allora sarebbe giusto pensare che sia finita, ora è prematuro. Pero adesso arriva il bello".

Inoltre, sull'aspetto che potrebbe influire maggiormente sulla corsa al campionato, tra motivazioni o altro, Prandelli si esprime così: "No, perché entrambe sono mosse da motivazioni forti, sebbene diverse: il Napoli ha piu cattiveria perché deve rimontare e da oltre vent'anni non vince lo scudetto, la Juventus ha l'obiettivo dei cinque tricolori di fila che rappresenterebbe un traguardo storico. E poi, essendo piu abituata a vincere, sa gestire meglio lo stress di questi momenti. 

Più che le motivazioni, possono farlo le reazioni psicologiche qualora dovessero incappare in un pareggio o in una sconfitta. Li si vedrebbe la capacità di recuperare dal contraccolpo. Sia per la Juventus. che vedrebbe ridurre il suo vantaggio, sia per il Napoli che vedrebbe aumentare il divario. La Juve a sicuramente una panchina più lunga e di maggiore qualità. II che non è un aspetto secondario, soprattutto a fine stagione quando parecchi giocatori sono stanchi. Molto dipenderà da come arriveranno i nazionali alla ripresa dopo la sosta. Ci sono anche i primi caldi, che possono condizionare il ritmo, soprattutto contro le piccole".

Infine, riguardo gli uomini chiave che possono spostare l'equilibrio, un nome su tutti, soprattutto per gli azzurri: "Beh, nel Napoli Higuain: sta facendo una stagione memorabile, e un attaccante di grande spessore, qualità e personalità. Nella Juve dico Allegri per le sue capacita intuitive e di leggere le partite. La differenza nella squadra la sta facendo lui. Dipendenza dal Pipita? Lui segna sempre, è un bomber da 30 gol e meno male che ce l'hai. Del resto, il Napoli di Sarri è impostato proprio sull'argentino, il finalizzatore di un'orchestra che sta suonando benissimo".