Con Conte già sicuro di lasciare la nazionale al termine degli Europei per accasarsi al Chelsea, Tavecchio è già a lavoro per cercare il successore.  I nomi che stanno circolando in queste settimane sono tanti: Roberto Donadoni, Claudio Ranieri, Giampiero Ventura e anche Massimiliano Allegri. Dalle colonne del Corriere della Sera Francesco Guidolin, ora alla guida dello Swansea, si autocandida per il dopo Conte: "Vivo il calcio con grande intensità- come riporta Tuttomercatoweb.com- senza la quale non sarei diventato il settimo allenatore con più presenze della storia della serie A. Per quello che ho fatto non devo ringraziare nessuno. E penso di avere l'equilibrio e la lucidità per poter gestire ogni situazione. Anche sulla panchina della Nazionale".

Forse in questi anni, l'lenatore dei gallesi è stato sottostimato: "No- risponde secco  Guidolin- La scelta di non curare molto l'immagine è mia. E due anni fa, prima che si liberasse Conte, penso di essere stato molto vicino alla panchina azzurra, almeno secondo i rumors . Mi piace quando parlano bene di me, perché credo di aver fatto molto bene in carriera: mi sento come quei registi che non vengono premiati a Hollywood, ma piacciono tantissimo a una nicchia. E questo mi gratifica. Mi sento molto in equilibrio in questo momento particolare della mia vita. E anche molto tranquillo".

Sull'avventura in Premier League: "Qui fino a due anni fa i giocatori si cambiavano- continua Guidolin-  in un centro sportivo utilizzato anche da altra gente, mentre ora ci sono due centri di allenamento uno più bello dell'altro. Il popolo gallese è orgoglioso e gentile. E il nostro logo col cigno secondo me è il più bello. Avevo bisogno di nuovi stimoli e qui è tutto nuovo".

Non poteva mancare la domanda sul Leicester guidato dal collega italiano Claudio Ranieri: "Con ammirazione, anche per Claudio Ranieri che stimo tantissimo, ma con relativa sorpresa. Li vediamo giocare e capiamo che stanno sognando a occhi aperti: a volte i sogni si possono realizzare, perché se tutti sognano allo stesso modo si uniscono delle forze che sembra che non possano esistere. E invece ci sono e fanno ottenere risultati insperati". 

Chiusura sul campionato nostrano: "Scudetto alla Juve? È una bella lotta col Napoli e lo sarà fino alla fine. Può bastare un inciampo di una delle due per cambiare l'equilibrio. Sarri ha avuto l'occasione alla quale io ho rinunciato, una delle 6/7 chiamate che ho ricevuto quando ero fermo. Non ho alcun rimpianto e anzi faccio i complimenti a Sarri. Del resto non avevo dubbi, quello dell'allenatore di provincia è solo un luogono comune tutto italiano, sono convinto che avrei potuto fare molto bene anch'io".