E' un Ivan Juric a tutto tondo, quello che si racconta a Tuttosport e che parla della favola Crotone, sua creatura bella quanto micidiale. Un uomo silenzioso, pratico e totalmente intriso di quella mentalità vincente che tanto sta aiutando la sua squadra in questa difficile fase finale di stagione: "Ciò che più ricerco durante gli allanemanti- ha raccontato- è l'intensità in partita, per questo il lunedì ho abolito le doppie sedute preferendo un allenamento più aerobico".
Una scelta sicuramente azzeccata, considerando le migliaia di km macinate dal Crotone senza escludere, inoltre, la sempre perfetta forma fisica dei giocatori più forti della rosa. Aspetto non da sottovalutare, inoltre, la maniacale attenzione di Juric verso la tattica e la rigidità del modulo, quel 3-4-3 che spesso frusta le difese avversarie al momento del recupero palla. "Odio il possesso palla sterile- continua l'allenatore- ed è per questo che, se recuperiamo palla, dobbiamo castigare. Se invece riusciamo a riprendere palla dietro, dobbiamo impostare".
Parlando della sua carriera, Juric non può che lodare Gasperini, suo mentore da giocatore ed ora da allenatore: "Gli ho rubato un sacco di cose- dice- ma con il tempo ho sviluppato idee mie". Partendo dal 3-4-3, infatti, Juric è riuscito a costruire una rosa molto più verticale e che si affida più ai centrocampisti di fascia che agli esterni, a differenza del mitico Genoa del Gasp che faceva spesso leva sui proprio interpreti offensivi. Una scommessa che dunque si sta confermando sempre più realtà, in una piazza calorosa che, in attesa della matematica certezza, già festeggia l'approdo nella massima piazza, obiettivo inizialmente irrangiungibile ma ora vicinissimo, a dimsotrazione dell'ottimo lavoro svolto dai giocatori e, soprattutto, da Ivan Juric.