"Concludere il campionato in maniera dignitosa". Questo è il messaggio che ha voluto mandare Stefano Pioli nelle sue dichiarazioni dei giorni scorsi. La batosta ricevuta dallo Sparta Praga ancora si percepisce in quel di Formello, e molto probabilmente si sentirà per tutto il finale di stagione. Ma nel calcio si deve sempre girare pagina e guardare avanti, nel bene e nel male. La Lazio ha nove partite di campionato da giocare ed i giocatori sanno che non possono permettersi altre prestazioni deludenti come quella vista in Europa League. Oggi i biancocelesti sfideranno il Milan del grande ex Sinisa Mihajlovic, in piena corsa per agguantare un posto in Europa.
Pioli molto probabilmente abbandonerà il 4-2-3-1 schierato contro i cechi per ritornare al classico e sicuro 4-3-3. Viste le assenze di Radu e Konko, sulle fasce laterali ecco pronti a partire dal primo minuto l'olandese Braafheid ed il giovanissimo Patric. Per il terzino francese ci saranno controlli fissati per lunedì, visto l'infortunio rimediato giovedì scorso. Si parla di un possibile rientro prima del derby. Lulic tornerà quindi nel terzetto di centrocampo insieme a Parolo e Biglia. Un grande dubbio per Pioli, forse l'unico, è la scelta del difensore centrale che affiancherà Hoedt. Mauricio è in vantaggio su Bisevac, che giovedì scorso non ha fatto una delle sue migliori partite. Da sottolineare in attacco la molto probabile assenza di Keita. Lo spagnolo ha saltato la seduta di rifinitura nonostante la sua convocazione. Il trio d'attacco sarà composto da Matri come prima punta, e Candreva e Felipe Anderson come esterni.
La Lazio dovrà aspettarsi una sfida molto dura. Il Milan ha un bisogno vitale di fare punti e di convincere i propri tifosi sulla solidità e sul valore del gruppo. Lo stesso Sinisa Mihailovic, grande ex della partita, messo spesso in dubbio dalla dirigenza milanista ha bisogno di grandi prestazioni dai suoi. Gli ospiti biancocelesti non hanno bisogno di punti, ma di prestazioni onorevoli. La rabbia e la frustrazione scaturite dalla bruciante sconfitta in Europa devono diventare stimoli per giocare con cuore, grinta e rabbia agonistica.