Il Carpi continua a sognare: grazie ai gol di Di Gaudio e Lasagna gli emiliani di Castori sbancano meritatamente il Bentegodi di Verona, agganciando il Palermo a quota 28 in classifica e, di fatto, relegando l'Hellas ad un passa dalla B. Manca soltanto l'aritmetica certezza della retrocessione degli scaligeri, che si devono inchinare al gioiello su punizione di Lasagna a metà ripresa. Adesso, per il Carpi, un trittico di gare che può significare davvero tanto in ottica salvezza: Sassuolo, Chievo e Genoa per continuare ad alimentare il sogno. 

Delneri si affida al doppio centravanti, con Toni e Pazzini davanti. Wszolek e Siligardi vincono il ballottaggio sugli esterni a centrocampo, con Marrone e Ionita al centro. Davanti a Gollini linea a quattro composta da Pisano, Moras, Helander e Fares. Risponde con uno schieramento simile, molto attento e guardingo, il Carpi di Castori, che davanti a Belec piazza Poli, Romagnoli, Suagher e Gagliolo. Pasciuti e Di Gaudio larghi sulle fasce, mentre Cofie, Lollo e Bianco agiscono a supporto di Mbakogu che sostituisce degnamente Mancosu. 

Gara che inizia su ritmi lenti, con le squadre che si studiano e sembrano risentire, quantomeno inizialmente, dell'importanza della gara. Con il passare dei minuti è il Verona a sciogliersi maggiormente, provando a fare la gara: si alza il ritmo della sfida, con gli esterni di centrocampo che provano a spuntarla sull'esterno per imbeccare centralmente Toni e Pazzini, ai quali però non arrivano palloni giocabili. Il Carpi si difende sempre diligentemente, provando a ripartire con la velocità di Di Gaudio sulla sinistra. A metà frazione gli ospiti si rendono pericolosi, proprio con la sgroppata dell'esterno che, dopo aver saltato Pisano, pennella sulla testa di Mbakogu che tutto solo a centro area, ad un passo da Gollini, schiaccia troppo di testa mandando alto. Il pericolo scampato ha l'effetto contrario sul Verona ed invece, galvanizza gli emiliani, che alzano notevolmente il baricentro e soprattutto la pressione nella metà campo avversaria: da un errore di Siligardi, lezioso fin troppo sulla destra, nasce il gol del vantaggio ad una manciata di minuti dal termine. Di Gaudio ruba palla e si invola verso l'area, si incunea tra Moras e Pisano e col destro trafigge un incolpevole Gollini. 

Dopo l'intervallo i padroni di casa si presentano con Rebic e Viviani al posto di Pazzini e Siligardi ed i cambi danno una nuova vivacità al match. Gli scaligeri si tolgono la scimmia dalle spalle e la partita si stappa letteralmente, con occasioni da gol che si susseguono in rapida successione: il primo a provarci, dopo pochi minuti, è Pisano su cross di Fares, con Belec che controlla agevolmente. Si vede Ionita, che si vede respingere dall'estremo difensore ospite un colpo di testa quasi a botta sicura. Il gol e nell'area ed è sempre Ionita, alla seconda occasione, ad impattare: sempre di testa, il moldavo classe 1990, trafigge un incolpevole Belec, impattando per la compagine di casa. Castori risponde al pareggio con Lasagna, che risulterà alquanto decisivo: nemmeno cinque minuti sul terreno di gioco e l'attaccante ripaga con una punizione capolavoro il suo mister. Il nuovo vantaggio consegna rinnovata serenità e tranquillità agli ospiti, che sembrano riuscire a gestire con pazienza il vantaggio. Il Verona subisce il contraccolpo, e si affida al solo Ionita nel tentativo di impattare la contesa: ennesimo colpo di testa dopo una scorribanda sulla destra di Gomez, ma sfera che non centra lo specchio della porta. Il Carpi si chiude nella sua trequarti e riparte in contropiede. Le ultime speranze del Verona sono affidate a lunghissimi lanci nell'area di rigore ospite, con Toni e compagni che però non riescono mai ad impensierire Belec fino al triplice fischio finale.