Alfred Duncan, centrocampista del Sassuolo, ha rilasciato una bella intervista alla Gazzetta dello Sport. La gara contro il Milan l'hanno decisa l'eurogol del centrocampista scuola Inter e la zampata di Sansone: "Se quella palla arriva altre dieci volte, dove finisce? Una volta in porta, tre lì intorno. Le altre sei sì, in curva. Era un calcio d’angolo rischiosissimo: al 50% perfetto, al 50% un contropiede per gli avversari" Duncan racconta com'è nato il suo golazo: "Ero preparato, avevamo deciso di farlo sul primo angolo da destra mandando a tirare Berardi, un mancino. Per me è più facile se calcia un destro, perché la palla gira meglio, però la difesa in quel caso si aspetta l’angolo ad uscire e si allunga. Invece noi dovevamo tenere tutto il Milan dentro l’area. Errore di Bacca? Non saprei, ho visto il velo di Sansone e ho tirato".
Come detto, Duncan è cresciuto nel settore primavera neroazzurro. Tanti i ricordi legati a quel periodo: "Mbaye mi chiamava ‘capo’. Vivevamo tutti insieme a Interello e, quando gli altri facevano casino in salotto, io li facevo stare in silenzio. Siamo ancora amici". Il giocatore neroverde va ancora più indietro nel tempo: "A otto anni i miei genitori mi hanno mandato in un collegio a due ore da casa. Dicevano che sarei stato da solo e avrei imparato di più. Ero il più piccolo e vivono soltanto lì dentro: dormivo, mangiavo, studiavo, giocavo a calcio. Nient’altro. Ma io volevo diventare giornalista! Mi piaceva parlare di economia e politica, ma poi un amico di mio zio mi ha visto giocare e sono stato preso dall'Inter subito".
Il ruolo di Duncan: "Sono una mezzala sinistra però devo migliorare tutto, soprattutto devo imparare a giocare di prima". Chisura sul tempo libero, il centrocampista ghanese è un vero esperto di videogiochi: "Io gioco con tutti, appena posso. Call of duty, GTA, Mortal Kombat, ovviamente Fifa. Gioco anche, di solito con chi conosco. Se qualcuno vuole fare una partita mi può cercare, magari accetto: sono Fredinho41".