La crisi della Lazio in campionato sembra non vedere fine. Centra il quinto pareggio in trasferta consecutivo, ma è un risultato che non riesce a dare quella scossa in più alla squadra. Con il campionato ormai c’è poco da dire ma la Lazio deve volere di più, anche se forse la testa è già a Praga e agli ottavi di finale che dovrà giocare giovedi contro lo Sparta. Mister Pioli alla vigilia della partita, in conferenza stampa, aveva detto di non voler smettere di combattere, ma il magro bottino del pareggio non ha evidenziato questo.

Il tecnico biancoceleste ha schierato con sorpresa un 4-3-1-2, con Felipe Anderson dietro le due punte Klose-Djordjevic. Il primo tempo ha visto un Torino padrone del campo, e al 12’ minuto è gia in vantaggio grazie allo scatenato Belotti che approfitta di una respinta di Marchetti per assicurare la palla in rete. Il Torino sciupa molto nei primi 45 minuti e la Lazio si fa travolgere e non reagisce. La squadra granata al 21’ potrebbe chiudere già il conto con il rigore di Immobile, causato da un fallo di Cataldi appena dentro l’area, ma il tiro finisce alto. La Lazio sbaglia troppo nel primo tempo, non riesce a tenere il pallone, a creare gioco, si fa anticipare spesso e le due punte non riescono a essere incisive e creare spavento alla difesa avversaria. Al 40’ Pioli effettua insolitamente due cambi: fuori Lulic e Cataldi, dentro Braafheid e Milinkovic.

I biancocelesti cambiano marcia nel secondo tempo, un’altra squadra rispetto a quella vista nei  primi 45 minuti. Corre e impegna il Torino nella sua area di rigore, cerca il pareggio. L’atteggiamento della squadra di Pioli sembra più propositivo creando più occasioni grazie ai due innesti, in particolar modo alla freschezza e alla forza di Milinkovic, il quale impegna il portiere Padelli in più di qualche occasione. Da evidenziare anche lo sfortunato palo interno di Parolo che non rende le cose più semplici ai laziali. La svolta però non si fa attendere e al 28’ Pioli schiera Keita al posto di Klose, che riesce dopo poco a procurarsi un rigore poi trasformato da Biglia al 33’. Il pareggio arriva meritato. La squadra di Ventura rimpiange le tante occasioni sciupate e un secondo tempo in cui pochi sono stati i guizzi granata. La Lazio ha giocato una partita con due facce con un  primo tempo in cui la difesa ha concesso troppo all’avversario, lasciando spazi e margini di manovra, ed un secondo tempo in cui è riuscita a mettere in crisi il Toro e ritrovare ordine nei vari reparti, anche se non riuscendo a chiudere la partita con una vittoria che di certo avrebbe fatto morale.

La Lazio è avara di gol, specialmente di quelli che possono chiudere le partite. E’ un pareggio che suona come un risultato inutile sul cammino di un campionato incolore. La nota positiva è stata la reazione dei secondi 45 minuti laziali, una squadra che c’è, reagisce, anche se discontinua, e che nei primi tempi soffre spesso e prende gol dagli avversari. Ora la aspetta il difficile campo di Praga giovedi in Europa League, competizione in cui la Lazio continua ad avere lucidità e a portare a casa buone prestazioni. Lo Sparta Praga è secondo nel suo campionato, segna molto, e la Lazio deve arrivare all’appuntamento europeo con l’atteggiamento giusto sin dai primi minuti di gioco.