Il capitombolo interno con il Sassuolo esclude la Lazio dalla corsa alla prossima Europa. Il disavanzo in termini numerici è ingente, non solo da chi guida la massima serie, ma anche da chi occupa posizioni utili a presentarsi tra alcuni mesi oltre il confine nazionale. Difficile interpretare il reale valore della squadra, è un cammino senza filo di continuità, costellato da prepotenti prese di posizione e minato da rimbalzi in negativo inattesi. Su e giù, senza apparente logica. La realtà dice che è Lazio da metà classifica, che l'obiettivo da perseguire ora è altrove. Dopo il passaggio del turno con il Galatasaray e un sorteggio benevolo, l'Europa League diventa oasi che può rigenerare la stagione corrente.
Trascurare il campionato però non è scelta positiva, perchè rischia di contaminare l'intero apparato, retto ora da un equilibrio latente. Ritrovare fiducia e vittoria è viatico fondamentale per presentarsi con rinnovato ottimismo di fronte allo Sparta Praga.
Il Torino non vive, da par suo, un momento di gloria. L'idillio tra Ventura e la piazza è al tramonto, divorzio atteso al termine dell'annata. I granata albergano cinque punti sotto la Lazio, sconfitti di misura a San Siro nell'ultimo turno.
Per la gara di domani, Pioli può contare su alcuni recuperi importanti. Il rientro di Marchetti tra i pali restituisce tranquillità all'intera linea di difesa. Prosegue, nel reparto arretrato, l'emergenza, perché Radu, De Vrij e Basta e Gentiletti non sono della partita. Spazio quindi al quartetto "apprezzato" contro l'undici neroverde, con un'unica eccezione. Hoedt rileva lo squalificato Mauricio. Konko a destra, Lulic a sinistra, Bisevac al centro.
In mediana, possibile la contemporanea presenza di Biglia e Cataldi, con un solo incursore. Parolo e Milinkovic si giocano l'ultima maglia nella zona nevralgica del campo. Onazi recupera e si accomoda in panchina. Qualche ballottaggio anche nel settore offensivo. Djordjevic prende il posto di Klose al centro dell'attacco (attenzione alla candidatura di Matri, nuovamente arruolabile), mentre è ancora lotta di posizione tra Candreva e Felipe Anderson. Dopo la contemporanea presenza all'Olimpico, Pioli medita l'ennesima staffetta tra i due giocatori di maggior lignaggio sul fronte esterno. Favorito l'azzurro, con il giovane Keita a sinistra.