Virtus Entella e Spezia, grazie alla bellissima esperienza che stanno vivendo in questa serie B, rendono onore ad un calcio ligure apparso profondamente in crisi nella massima serie calcistica italiana, con Sampdoria e Genoa che non riescono ad esprimersi massimamente nonostante collettivi equilibrati e di livello. Sia gli Aquilotti che i Diavoli Neri infatti, pur vivendo stagioni diverse, si stanno confermando sempre più collettivi pericolosi e temibili, capaci di impensierire quasi tutte le difese avversarie con il proprio modo di giocare cinico ed aggressivo. Ora Entella e Spezia sono appaiate a quota 43, in piena corsa playoff per continuare un sogno che, se realizzato, avrebbe del miracolo sportivo, una di quelle pagine calcistiche destinate a rimanere negli annali di questo bellissimo sport.
Al netto delle statistiche e dei risultati ottenuti, la Virtus Entella si è dimostrata compagine equilibrata nonostante l’inizio shock, quando furono quattro le sconfitte in cinque incontri. La gara della svolta però, l’1-0 contro la Pro Vercelli, diede il via ad una lunghissima serie di risultati utili consecutivi che hanno confermato la bontà del lavoro di Aglietti, allenatore ex attaccante che è riuscito a rendere temibilissime tutte le proprie bocche da fuoco. L’Entella, infatti, con una buona media di 33 gol in ventotto gare, si sta confermando collettivo pericoloso nella tre quarti avversaria, grazie anche al contributo fondamentale di Francesco Caputo, talentuoso bomber ex Bari strappato in extremis alla Salernitana e con già 11 gol all’attivo. Molto buono anche il pacchetto arretrato, capace di subire solo ventisette reti, dimostrandosi così uno dei più solidi della categoria. Ciò che caratterizza però la rinascita di Chiavari, è il trasformismo tattico dei liguri, capaci di passare tranquillamente dal 4-3-3 al 4-3-1-2, modulo più compatto e solido.
Diversa, seppur con il medesimo risultato, il percorso degli Aquilotti guidati da Bjelica prima e Di Carlo poi. Partiti in maniera febbricitante, gli spezzini hanno ingranato gara dopo gara, nonostante i leciti dubbi in seguito allo scossone in panchina: troppo difensivo il 3-5-2, poche motivazioni e rosa non all’altezza. Eppure, contrariamente a quanto prematuramente annunciato da molti addetti ai lavori, lo Spezia si è brillantemente ripreso, tornando in quella zona playoff tanto inseguita nella seconda parte di girone di andata. I liguri hanno un tabellino gol fatti/subiti molto altalenante, segnando trentadue reti e subendone una in più, dimostrandosi dunque squadra molto imprevedibile ma che riesce, comunque, a sorprendere. A livello di gruppo forse gli Aquilotti appaiono leggermente indietro rispetto ai corregionali, ma comunque è innegabile il talento di alcuni singoli, in primis Situm e Calaiò, senza escludere l’ottimo Chichizola, da anni ormai portiere sicurezza nonostante la sua giovane età.