Berlusconi continua a punzecchiarlo, salvo poi provare a ritrattare parlando di semplici "battute", ma sembra essere rimasto praticamente l'unico ad avere qualcosa da dire nei confronti del lavoro di Sinisa Mihajlovic. Un girone dopo il profondo rossonero contro il Napoli a San Siro, ieri sera al San Paolo il Milan ha strappato un punto importante. Importante perchè arrivato grazie ad una prestazione di squadra.
E' questo l'elemento più incoraggiante e positivo che si può ricavare dai 90 minuti di ieri sera. Il Milan non ha fatto una partita spettacolare a livello offensivo, come il presidente di cui sopra pretenderebbe ogni volta, senza però rendersi conto che i grandi campioni sono da altre parti in questo momento. In compenso, però, si è vista organizzazione tattica, disponibilità al sacrificio, unione profonda di intenti, come testimoniano anche gli abbracci a fine partita. Particolarmente significativi quelli di molti giocatori del Milan proprio con Mihajlovic, altro segnale di come la squadra sia in toto dalla parte del proprio allenatore, elemento non così scontato nelle ultime stagioni a Milanello. Il serbo ha portato avanti il proprio lavoro in questi mesi di Milan senza curarsi troppo degli spifferi provenienti dall' esterno perchè ha potuto contare su un gruppo di giocatori buoni, non straordinari, pronti però a fidarsi di lui e del suo staff. A proposito, da diverse stagioni non si vedeva il Milan stare così bene dal punto di vista atletico, in grado di correre fino al fischio, avendo la forza di ripartire anche negli ultimi 10 minuti di partita. Altro merito da riconoscere in pieno e senza ombra di dubbio a Mihajlovic. Il serbo aveva parlato del girone di ritorno come di quello delle rivincite per il Milan e fino ad ora si può dire che le cose stiano andando come si era auspicato. Vittorie con Inter e Fiorentina a San Siro, pareggio con il Napoli a San Siro, tre partite che nel girone d'andata avevano portato solo sconfitte, dubbi e malumori. Adesso il terzo posto è un po' più lontano in classifica, ma il Milan è una squadra e proprio per questo può sognare di agguantarlo alla fine di questo camopionato.
Probabile serva questo a Mihajlovic per salvarsi da un esonero che oggi sembra ormai solo questione di tempo. Berlusconi, però, dovrebbe pensarci bene. Oltre a valutare meglio il peso di certe dichiarazioni in certi momenti, farebbe forse meglio ad ascoltare la propria squadra. Perchè adesso il Milan sembra finalmente tornato ad essere una squadra. Non quella che dominava in Europa e nel mondo. Ma almeno una che in Italia se la può giocare alla pari con tutti.